Ilva Genova: la Fiom-Cgil chiede certezze per il reddito e l'occupazione dei lavoratori

 

"La Proprietà ha reso noto che la situazione dell’Ilva di Cornigliano rimarrà tale almeno per tutto il 2009 e i primi 6 mesi del 2010" E' quanto dichiarato da Franco Grondona Segretario Generale Fiom Cgil di Genova al termine dell'incontro del Collegio di Vigilanza sulle acciaierie Ilva di Cornigliano, svoltosi questa mattina presso la Prefettura di Genova. “Oggi siamo qui per sollecitare l’impegno di tutti i soggetti coinvolti nella vicenda, in primis il Governo, a trovare rapidamente i denari per dare continuità di reddito ai 550 dipendenti che oggi, in virtù dell’Accordo di Programma del 2005, svolgono i lavori di pubblica utilità” ha proseguito Grondona.

In concomitanza con l’incontro, alcune centinaia di lavoratori ILVA hanno effettuato un presidio in largo Lanfranco sede del Palazzo del Governo. I lavoratori dell'Ilva e le Organizzazioni Sindacali hanno voluto sottolineare ai soggetti coinvolti nella vicenda la questione della continuità del reddito per i circa mille dipendenti oggi in cassa integrazione e in particolare per coloro che sono in cassa integrazione straordinaria. Questi ultimi sono in cassa da 3 anni, ammortizzatore sociale che scadrà il 7 agosto 2009. A seguito della crisi internazionale che ha colpito anche la siderurgia, il Gruppo Riva ha chiesto inoltre la cassa integrazione ordinaria – che scade a giugno 2009 - per altri 500 lavoratori. Ad oggi il Governo ha dichiarato – per ora solo verbalmente - una proroga di entrambe le situazioni a dicembre 2009.

Anche utilizzando questa escamotage però il problema dei 550 in straordinaria permane: questi dipendenti, utilizzati nei lavori di pubblica utilità arrivano a percepire uno stipendio quasi completo grazie al sostegno economico del Governo, copertura per la quale in questo momento non sono stati stanziati i denari. “E’ una situazione complessa, ma confidiamo nel senso di responsabilità dell’Esecutivo e dei suoi ministri” ha concluso Grondona “Dopotutto uno dei firmatari dell’Accordo era l’On.le Scajola che oggi è nuovamente Ministro. La situazione resta comunque complessa; non possiamo dimenticare infatti che a Taranto, dove il ciclo della produzione di acciaio è completo, ci sono 6.500 lavoratori in cassa integrazione e che a livello mondiale la produzione è diminuita del 50%”.
 

Fiom-Cgil Genova

Genova, 4 maggio 2009