Nota per il Coordinamento SiderurgiaAd integrazione di quanto riportato nella Sintesi del coordinamento nazionale della siderurgia del 26 febbraio, http://www.fiom.cgil.it/siderurgia/materiali/09_02_26-sintesi.htm - che ha definito alcune linee guida di comportamento sulla gestione della crisi nel settore - diamo di seguito i riferimenti di alcuni significativi accordi di gestione sul rallentamento e le fermate produttive. [Quest’elenco ovviamente non è esaustivo della totalità degli accordi fatti, ne approfittiamo anche per sollecitarne l’invio di altri che si ritengono significativi, che puntualmente pubblicheremo sul sito, nel settore siderurgia] Alfa Acciai http://www.fiom.cgil.it/siderurgia/alfacciai/09_02_09_schema_intesa.pdf ArcelorMittalhttp://www.fiom.cgil.it/siderurgia/arcelor/08_12_03-accordo_arcelor.pdf http://www.fiom.cgil.it/siderurgia/arcelor/08_12_05-accordo_arcelor.pdf http://www.fiom.cgil.it/siderurgia/arcelor/09_01_12-accordo_arcelor.pdf http://www.fiom.cgil.it/siderurgia/arcelor/09_01_13-accordo_arcelor.pdf A.S. Cognehttp://www.fiom.cgil.it/siderurgia/ascogne/08_12_15-verbale_ASCogne.pdf http://www.fiom.cgil.it/siderurgia/ascogne/08_12_22-verbale_ASCogne.pdf http://www.fiom.cgil.it/siderurgia/ascogne/09_01_21-accordo_cogne.pdf A.S.T. ThyssenKrupphttp://www.fiom.cgil.it/siderurgia/thyssenkrupp/09_02_02-accordo_cig_tkl-ast.pdf ILVA *http://www.fiom.cgil.it/siderurgia/ilva/08_11_28-verbale_genova.pdf http://www.fiom.cgil.it/siderurgia/ilva/08_11_28-verbale%20.pdf * Per i nuovi periodi di sospensione, dopo quelli avviati a novembre, la situazione è ancora non completamente definita, a Taranto siamo di fronte ad un accordo separato firmato solo dalla Fim, a Genova c’è un accordo diverso, poi c’è la situazione degli altri siti che non è ancora stata affrontata. Sarà necessario quindi lavorare per un accordo quadro complessivo per la gestione della cassa integrazione in tutto il Gruppo.Lucchini/Severstalhttp://www.fiom.cgil.it/siderurgia/lucchini/08_10_14-accordo.pdfMarcegagliahttp://www.fiom.cgil.it/siderurgia/marcegaglia/materiali/09_02_05-ipotesi_accordo.pdfTenaris (l’accordo è appena stato approvato dalle assemblee, il testo sarà disponibile tra breve).Alcoa (Fusina) (si sta predisponendo la stesura finale, il testo sarà disponibile tra breve).Come sempre accade in questi casi, il problema non può essere quello di fare graduatorie degli accordi – ogni situazione ha le sue specificità – quello che ci interessa è mettere a disposizione anche le specifiche soluzioni tecniche trovate in vari siti (che mettono in atto diversi strumenti: oltre che forme di integrazione al reddito, rotazioni nella Cassa integrazione, modifiche nelle turnazioni, stabilizzazione di contratti a termine e interinali per farli accedere agli ammortizzatori, periodi di formazione aggiuntivi, contratti di solidarietà, utilizzo della banca ore per riduzioni di orario retribuite che saranno poi recuperate in seguito, ecc.) come contributo a tutte le situazioni per fare il massimo sforzo per il raggiungimento dei 3 punti indicati nella nota del 26 febbraio [1) mantenimento degli impianti, anche con i necessari investimenti e innovazioni, e dell’occupazione in tutte le tipologie contrattuali; 2) Forme di integrazione salariale da parte delle aziende per garantire un reddito dignitoso; 3) Mantenimento delle scadenze degli integrativi anche per affrontare la condizione e l’organizzazione del lavoro per affrontare e superare la crisi].Come abbiamo già detto, finora, generalmente, siamo riusciti a fare accordi che tengono positivamente conto di questi obiettivi, il problema è adesso come continuare a tenere, nell’ipotesi, quasi certa, che le situazioni di crisi continuino ancora per un certo periodo. La necessità di respingere gli esuberi deve essere perseguita fino in fondo, anche sperimentando ulteriormente forme di contratti di solidarietà. Ipotesi di uscite volontarie, in qualche modo incentivate, devono essere il più possibile accompagnate nell’immediato da stabilizzazioni di lavoratori precari e tenere aperta la possibilità che altre assunzioni siano fatte in futuro per ristabilire i livelli occupazionali. La delicata questione del mantenimento occupazionale delle tipologie contrattuali precarie: contratti a termine, interinali, apprendisti (ma per altri versi abbiamo anche il problema dei lavoratori degli appalti) quando non sia possibile affrontarla per la strada maestra delle stabilizzazioni e delle rotazioni su posizioni lavorative non interessate alle riduzioni, va perseguita non interrompendo il rapporto di lavoro e utilizzando tutte le possibilità per le varie forme di ammortizzatori in deroga, anche utilizzando al meglio le riduttive e contorte misure derivanti dai provvedimenti del Governo e dal contributo delle Regioni. Per le questioni tecnico-applicative in merito rimandiamo alle circolari già pubblicate dall’Ufficio Sindacale, o ad ulteriori approfondimenti che verranno prodotti, ma intanto, in caso di necessità, è necessario rivendicare la possibilità di una copertura anche per gli apprendisti e gli interinali, sia attraverso periodi di formazione aggiuntiva che può essere coperta da indennità (da parte delle regioni e/o dai fondi interprofessionali), sia attraverso la possibilità di accesso alla cassa integrazione in deroga. E’ naturale che ipotesi di accordo che non rispondono a questi principi fondamentali non vedranno la firma della Fiom, dobbiamo tenere fermi questi principi, con l’obiettivo di trovare soluzioni soddisfacenti ed eque oltre che condivise dai lavoratori. Roma, 16 marzo 2009 |