Nota su riunione del coordinamento nazionale Fiom

 

si è svolta oggi, 20 gennaio, la riunione nazionale del Coordinamento siderurgico Fiom. Alla riunione hanno partecipato le strutture di Bergamo, Cremona, Brescia, Torino, Trieste, Verona, Genova, Terni.

Nel corso della riunione si è deciso di riprendere a dare continuità al lavoro del coordinamento Siderurgico, sia con riunioni periodiche, sia con assemblee di delegati. Tutti i partecipanti hanno ravvisato la necessità di una forte continuità del lavoro del Coordinamento, anche in vista di tutti i temi e le scadenze che sono di fronte al settore. Oggi la siderurgia è un settore rilevante per la struttura industriale del Paese e questo ha smentito tutti coloro che lo consideravano un settore maturo. Tuttavia da tutti gli interventi è emersa la necessità di affermare con forza, in termini di politica industriale, la rilevanza di questo settore per il nostro paese. Occorre, cioè, che l’Italia programmi il futuro della propria siderurgia e la consideri un valore sul quale investire.

In questo contesto si è considerata decisiva la vertenza alle Acciaierie di Terni. Qui il rifiuto della multinazionale tedesca di applicare l’accordo sottoscritto con il governo, rischia di avere implicazioni drammatiche per Terni, per la struttura industriale del Paese, per l’intero sistema di relazioni sindacali. Per questo si è confermato l’impegno a considerare questa vertenza patrimonio di tutto il Coordinamento siderurgico.

Nel corso della riunione si sono affrontati i seguenti temi comuni a tutte le imprese:

1 – la questione della proprietà delle imprese, spesso a carattere familiare, e la  presenza delle multinazionali. Il valore del settore e la debolezza proprietaria di esso, rischia di aprire spazi ad interventi di multinazionali, come da ultimo per il gruppo Lucchini, che possono non dare alcuna garanzia per il futuro. Occorre quindi definire un sistema di messa in sicurezza del futuro degli stabilimenti e delle imprese.

2 – Occorrono interventi programmati sull’energia, sull’accesso alle materie prime, sul rottame, sulla logistica, al fine di mantenere alta la competitività del settore.

3 – Bisogna investire sulla compatibilità ambientale, rifiutando le ipotesi di deindustrializzazione, considerando gli investimenti su ambiente e sicurezza come investimenti su un futuro di qualità della siderurgia in Italia.

4 – Occorre sviluppare ovunque le relazioni sindacali. Si è valutato positivamente la ripresa generalizzata della contrattazione, ma è necessario sottolineare che anni di assenza di contrattazione richiedono un recupero più intenso e coordinato.

5 – Bisogna tenere conto del profondo cambiamento avvenuto nella composizione dell’occupazione. La siderurgia è il settore che ha fatto più assunzioni di giovani negli ultimi anni, sia per l’andamento delle aziende, sia per l’amianto, sia per il normale turn-over. Oggi essa è un settore ad altissima presenza giovanile.

La discussione ha quindi individuato la necessità di costituire proposte specifiche su tutti i temi di politica industriale e occupazionale, arrivando a definire una vera e propria piattaforma siderurgica, da sostenere sia nei processi di ristrutturazione sia nell’indispensabile coinvolgimento del governo. Come da copione di questi anni, tutti gli interventi hanno sottolineato l’assoluta assenza di politiche industriali da parte del governo e l’urgenza di rivendicare invece la definizione di veri e propri tavoli e programmi di settore.

Impegni immediati

In primo luogo, la riunione ha confermato l’impegno a una forte partecipazione di delegazioni di aziende siderurgiche di tutta Italia alla manifestazione del 25 p.v. a Roma delle Acciaierie di Terni. La manifestazione avviene con lo sciopero di tutto il gruppo ThyssenKrupp, a Terni e a Torino, e richiede una forte mobilitazione a sostegno di tutto il settore.

Si è anche deciso di lavorare assieme a Fim e Uilm per convocare un’assemblea nazionale di delegati siderurgici, a Terni, subito dopo l’effettuazione del referendum sul Contratto nazionale. In tale assemblea, oltre a sviluppare il necessario sostegno alla lotta di Terni, si dovranno porre le basi per una piattaforma di settore sulle politiche industriali e per una mobilitazione nazionale di tutti i siderurgici.

Nel corso della riunione si è anche comunicato che il coordinamento operativo del settore siderurgico passa dal  compagno Rosario Rappa al compagno Carlo Bossi.

Appuntamento per tutti il 25 gennaio, giorno della manifestazione dei lavoratori del gruppo ThyssenKrupp, a Roma

 Roma, 20 gennaio 2005