Cremaschi (Fiom): “Le dichiarazioni dei dirigenti Alcoa ripropongono il rischio della chiusura delle fabbriche”
I dirigenti di Alcoa hanno rilasciato, a Venezia e in Sardegna, interviste che, se corrispondono alla reale intenzione dell’Azienda, riaprono tutta la vertenza. Nonostante gli impegni assunti dal Governo, Alcoa continua a minacciare la chiusura del primario e, conseguentemente, a mettere in discussione il futuro di tutto l’insediamento industriale, sia a Venezia che in Sardegna. Siamo di fronte a un comportamento gravissimo che dovrà essere completamente abbandonato nell’incontro previsto il 7 gennaio al tavolo del Governo. Ribadiamo che per noi è inaccettabile sotto qualsiasi giustificazione il ricorso alla Cassa integrazione, perché aprirebbe la via alla chiusura delle fabbriche e che, conseguentemente ci opporremmo alla sua attuazione. L‘Alcoa deve capire che la fase dei giochi e dei rilanci è finita e che deve solo impegnarsi a tenere aperti i due stabilimenti di Venezia e Porto Vesme, visto tutto quello che ha ottenuto in Italia.
Fiom nazionale
Roma, 18 dicembre 2009 |