Occupazione a rischio

 È stato chiesto un incontro urgente alla Presidenza del consiglio, coinvolgendo anche la Presidenza delle regioni Veneto e Sardegna, dopo la pubblicazione della delibera 110/04 che esclude Fusina dalla proroga sugli incentivi all’energia, mantenendoli in vita solo per la Sardegna.

Tale delibera dell’autorità per l’energia contrasta con quanto assicurato dalla Presidenza del consiglio, nelle riunioni che hanno preceduto il decreto presidenziale, pubblicato nella gazzetta ufficiale  n. 93 del mese d’aprile 2004.

Le ripercussioni di una tale decisione, se non modificate, possono essere drammatiche per i 700 dipendenti dello stabilimento Alcoa di Fusina e per l’indotto collegato. La stessa società ha lasciato intendere che non ci sarebbero alternative alla chiusura o ad un suo notevole ridimensionamento, che coinvolgerebbe anche gli altri stabilimenti del gruppo, sia in Veneto che nelle altre regioni d’Italia.

Alcoa al contempo deve fornire garanzie industriali ed occupazionali di prospettiva. È chiaro che Alcoa non può chiedere una soluzione equilibrata sui problemi dei costi dell’energia e non dare affidabilità, nel tempo, sulla presenza produttiva e occupazionale in Italia. Temi questi che vanno affrontati congiuntamente.

Una mancata convocazione in tempi brevi, da parte della Presidenza del consiglio, per affrontare i due aspetti sopra richiamati: energia e piano industriale, impone al sindacato, l’avvio di incisive azioni di lotta in tutto il gruppo Alcoa.

 

Fiom nazionale

Roma, 15 luglio 2004