Incidente mortale sul lavoro
Oggi alle ore 12 circa, nello stabilimento Alcoa di Fusina, in un incidente sul lavoro ha perso la vita Mauro Calzavara, 51 anni, operaio. Mentre attraversava una campata del reparto “finitura”, è stato investito da un carrello elevatore adibito al trasporto di nastri di alluminio. Quando il suo compagno addetto al carrello si è accorto dell’accaduto, per Mauro Calzavara non c’era più niente da fare. In un anno e mezzo siamo al secondo infortunio mortale in Alcoa. Ritmi di lavoro sempre più stressanti, organico ridotto, tutti gli impianti in “caduta minima” per avere la massima produttività con il minimo di occupati, impianti e strutture che sono gli stessi degli anni ’60, e una organizzazione del lavoro cui viene richiesta una qualità della produzione sempre più elevata ma senza investire in tecnologie e formazione. Bisogna partire da qui per capire ciò che avviene in Alcoa e nelle fabbriche di Porto Marghera. Vi è un degrado della condizione di lavoro con effetti devastanti soprattutto sulla sicurezza che ha un denominatore comune in tutte le aziende: non si fanno investimenti, e il prezzo della competitività viene pagato dai lavoratori attraverso prestazioni che non tengono più conto dei vincoli di legge e contrattuali soprattutto sugli orari. In Alcoa si fa la stessa produzione di dieci anni fa, ma con la metà degli occupati, continuamente si ricercano strategie per ridurre i costi, sono scomparsi servizi importanti o sono stati terziarizzati, sta scomparendo perfino l’infermeria di stabilimento e i giovani nuovi assunti hanno trattamenti salariali e normativi diversi dagli altri lavoratori. Giovani, quasi tutti immigrati, lavorano in fonderia, in elettrolisi, in laminatoio ricattati dal contratto a termine. Non c’è dubbio che in queste scelte viene sacrificata la sicurezza di tutti i lavoratori e si fa strada nelle aziende l’idea che basti un elmetto e un paio di guanti in dotazione agli operai per assolvere agli obblighi delle leggi sulla sicurezza e dei contratti. Insieme a questo pesa il ricatto che l’azienda esercita da anni sui lavoratori di Fusina minacciati costantemente di chiusure di reparti come il “Primario” e di riduzioni occupazionali. Finora
Alcoa si è sottratta al confronto sul piano industriale, preferendo
gestire lo stabilimento secondo gli andamenti di mercato, e tentando di
piegare i diritti dei lavoratori e gli accordi sindacali a questa
logica. È aumentato lo
straordinario, e di sicuro anche la produzione, ma si è ridotta
paurosamente la sicurezza e peggiorate le condizioni di lavoro. Le
segreterie di Fim, Fiom, Uilm di Venezia PROCLAMANO
lo sciopero e la sospensione immediata del lavoro in Alcoa, CONVOCANO
l’assemblea generale dei lavoratori Alcoa venerdì 6 luglio alle
ore INDICONO
venerdì 6 luglio 4 ore di sciopero generale provinciale dei
metalmeccanici, con modalità decise dalle singole RSU, CHIEDONO
a Cgil, Cisl, Uil la convocazione di un attivo dei delegati per la
costruzione di una piattaforma sul tema
della sicurezza nei luoghi di lavoro. Le
segreterie di Fim, Fiom, Uilm esprimono il loro cordoglio alla moglie e
alla famiglia di Mauro Calzavara.
Segreterie Fim, Fiom, Uilm Mestre,
6 luglio 2007
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