Lettera alla Presidenza di Federmeccanica Spettabile
Presidenza, come
è da parte loro ben conosciuto la nostra Organizzazione non ha sottoscritto
l’ipotesi di intesa proposta il 7 maggio u.s. alla quale invece hanno aderito
altre organizzazioni sindacali. Già in sede di dichiarazione delle parti il 7
maggio, abbiamo riassunto, e poi fatto pervenire per iscritto, le nostre
valutazioni di merito, metodo e legittimità rispetto all’intesa stessa. Quelle
valutazioni hanno ricevuto conferma da quanto la nostra organizzazione ha potuto
verificare nel rapporto con i lavoratori. Nei
luoghi di lavoro l’intesa del 7 maggio non ha trovato quel consenso e quella
legittimazione necessari a farli accettare dalla nostra organizzazione e a farli
così diventare pienamente operanti. In assenza di una consultazione
referendaria finale, richiesta dalla nostra organizzazione e non realizzata non
per nostra volontà, si registra comunque un dissenso ampio ed esteso della
categoria rispetto all’intesa del 7 maggio. Per
queste ragioni chiediamo Loro di convocare un nuovo incontro sul rinnovo del
Ccnl per riaprire il negoziato e giungere ad un’intesa effettivamente
rappresentativa, sia rispetto alle organizzazioni, sia rispetto alla volontà
dei lavoratori. Fino
ad allora per la nostra organizzazione e per tutti i lavoratori da essa
tutelati, vale il Ccnl del 1999 secondo il principio di ultrattività in esso
contenuto nell’articolo 36, disciplina generale, parte 3°. Gli aumenti retributivi decisi il 7 maggio valgono dunque come quota delle spettanze che successivamente saranno concordate, e quindi vanno dati a tutti i lavoratori mentre eventuali clausole o misure in peius sono da noi ritenute inapplicabili. A tale scopo abbiamo provveduto ad avvisare tutte le associazioni provinciali degli industriali e le aziende. per la Segreteria nazionale Fiom Gianni Rinaldini Roma, 29
maggio 2003 |