Il 7 novembre scioperano anche 400 mila metalmeccanici delle aziende artigiane

 

Il 7 novembre, giorno di sciopero generale di tutti i lavoratori metalmeccanici dell’industria, sciopereranno anche per 8 ore tutti i dipendenti della aziende artigiane.

In queste aziende, infatti, da ben tre anni non si rinnova il Contratto nazionale di lavoro, mentre sono state solo definite piccole quote di acconto che non coprono nemmeno l’inflazione programmata. Le associazioni degli artigiani rifiutano la trattativa perché intendono mettere in discussione lo stesso istituto del Contratto nazionale. Per questo, nonostante la piattaforma da tempo presentata dalla Fiom, le associazioni degli artigiani sinora hanno persino rifiutato di aprire il tavolo del negoziato.

La posizione delle associazioni degli artigiani è quindi di una gravità senza precedenti, in quanto è evidente il tentativo di cancellare unilateralmente l’istituto fondamentale che presidia i diritti dei lavoratori nelle piccolissime aziende. A questo le aziende artigiane aggiungono anche il rifiuto di dare l’avvio alla previdenza integrativa, nonostante accordi già stipulati. Considerato che in queste aziende l’occupazione è soprattutto formata da giovani, c’è il rischio per i dipendenti delle aziende artigiane di una doppia penalizzazione: quella dovuta alle misure del Governo contro la pensione pubblica e quella determinata dall’assenza della pensione integrativa.

Di fronte alla gravità delle condizioni salariali e di lavoro i dipendenti delle aziende artigiane hanno già effettuato il 26 settembre una giornata di sciopero, che ha avuto una rilevante adesione in tutto il territorio nazionale e ha visto grandi manifestazioni soprattutto in Emilia e in Toscana. Ora la Fiom chiama allo sciopero i metalmeccanici artigiani per il 7 novembre. I dipendenti delle piccole imprese parteciperanno quindi sia allo sciopero che alla manifestazione nazionale a Roma.

 

Segreteria nazionale Fiom

Roma, 31 ottobre 2003