Solidarietà della Fiom-Cgil agli immigrati di Treviso e alla loro protesta

 

La Fiom-Cgil nazionale esprime piena solidarietà ai lavoratori, alle donne, ai bambini immigrati di Treviso che stanno attuando una giusta e legittima protesta per il diritto all’abitazione e all’unità dei nuclei familiari. Troviamo inammissibile che si provveda allo sgombero forzato e all’abbattimento di abitazioni, ancorché occupate, senza aver considerato soluzioni alternative per le persone interessate. Si sta evidentemente consumando una pesante violazione di fondamentali diritti umani.

Parliamo di persone che pur partecipando regolarmente alla vita attiva della società e apportando con il loro lavoro un contributo allo sviluppo di tutta la comunità, sono privati di un irrinunciabile diritto all’abitazione. Questo diritto viene loro nei fatti negato in relazione all’essere extracomunitari e non a causa di presunte indisponibilità ad accollarsi i costi equi legati all’uso delle abitazioni. Ciò che è in gioco è il sostanziale diritto dei lavoratori extracomunitari attivi nel nostro paese a portare e tenere con sè la propria famiglia laddove è evidente che una parte dei gruppi dirigenti del nostro stesso paese preferirebbe avere a disposizione dei lavoratori usa e getta destinati a produrre ricchezza a tempo determinato e poi a togliere gentilmente il disturbo.

Le esternazioni del sindaco di quella città, principale responsabile della situazione venutasi a creare, offendono non solo i lavoratori e i cittadini, come sottolineato anche dalle autorità ecclesiastiche, ma offrono pretesti per l’istigazione all’odio razziale.

Gli imprenditori devono evidentemente contribuire alla soluzione di un problema che li vede direttamente coinvolti. Riteniamo che il ministero degli Interni, attraverso la Prefettura, deve fare ulteriori passi per trovare rapidamente una positiva soluzione a questo vergognosa situazione, se del caso valutando anche soluzioni straordinarie.

 

Roma, 28 agosto 2002