Comunicato della Segreteria nazionale Fiom

Inaccettabile il decreto 249 “Alitalia”,  che dà via libera al licenziamento dei cassaintegrati

 

Il Decreto 249, con il quale il governo concede la cassa integrazione all’Alitalia e ad altre aziende in crisi, rappresenta un gravissimo via libera alla libertà di licenziamento.

Nel decreto, in discussione al senato, dovrebbero infatti essere inserite delle clausole che, nei fatti, equiparano la condizione dei lavoratori in cassa integrazione a quelle della mobilità. I lavoratori sottoposti alla proroga della cassa integrazione per crisi aziendale sarebbero, infatti, licenziati nel caso in cui rifiutassero di essere avviati a un progetto di inserimento individuale al lavoro, anche con contratti precari e anche con il 20% di retribuzione inferiore a quella percepita. I lavoratori in Cassa dovrebbero quindi accettare, pena il licenziamento, qualsiasi posto di lavoro offerto nell’ambito di 50 chilometri dalla sede dell’azienda in crisi da cui dipendono.

Si equipara così la condizione dei lavoratori cassaintegrati a quella dei lavoratori in mobilità, anche chi è in cassa integrazione perderebbe la titolarità del posto di lavoro e verrebbe confinato in una sorta di pre-licenziamento. Così si estende l’area dei lavoratori non più tutelati contro la risoluzione traumatica del rapporto di lavoro. In questo modo, attraverso il “decreto Alitalia”, si ripropone quella linea a favore della libertà di licenziamento che, anche recentemente, il governo e in particolare il Ministro del lavoro, hanno rivendicato e affermato.

La Fiom chiede che il Decreto sia profondamente modificato, eliminando l’equiparazione tra cassa integrazione e mobilità. In ogni caso, di fronte alla gravità dell’attacco ai diritti dei lavoratori, la Fiom chiede a tutte le proprie organizzazioni, alle Rsu, ai lavoratori, di affrontare con assoluto rigore il confronto sulla cassa integrazione. E’ evidente infatti che, se venissero approvate queste norme, cambierebbero radicalmente le regole del gioco nelle crisi aziendali e quindi sarebbe necessaria una rivisitazione di tutte le intese che portano all’utilizzo della cassa integrazione per crisi aziendale.

La Fiom respingerà in ogni caso i licenziamenti, comunque mascherati, e sulla base di questa scelta di fondo affronterà tutte le crisi aziendali.

 

Roma, 26 ottobre 2004