Per il rispetto degli accordi/2
Si
è svolto ieri, a Roma, in Confindustria, l’incontro annuale con Fincantieri
sulle prospettive dell’azienda. Nel 2001 il valore complessivo della
produzione del gruppo (Fincantieri e Isotta Fraschini) è stato di 1.950 milioni
di euro, con un utile di circa 50 milioni di euro; per il 2002 l’azienda
prevede un incremento di entrambi questi valori. Rispetto agli anni precedenti
è diminuito, invece, il portafoglio ordini (€ 7.000 milioni), poiché
nell’ultimo anno Fincantieri non ha acquisito nuove commesse per le navi da
crociera e da trasporto, mentre sono aumentate quelle militari, che oggi
rappresentano il 35% del totale. Questa
situazione si ripercuote sui carichi di lavoro degli stabilimenti. In quattro
cantieri (Ancona, Palermo, Sestri e Castellammare) se non verranno acquisite
subito nuove commesse, nella seconda metà di quest’anno si manifesteranno i
primi vuoti di lavoro. Il coordinamento ha insistito sulla necessità che
l’azienda si impegni sul mercato delle navi da trasporto, sfruttando anche il
fatto che i cantieri europei hanno aumentato la loro quota di mercato in questo
segmento. Ma
le due novità più preoccupanti emerse dall’incontro riguardano gli
orientamenti strategici del nuovo gruppo dirigente di Fincantieri.
Su
entrambi questi punti la delegazione sindacale esprime preoccupazione e dissenso
di fronte a questa impostazione aziendale che rischia di mettere a repentaglio
una delle più grandi e importanti aziende manifatturiere del nostro paese,
proprio nel momento in cui essa occupa posizioni di leadership su alcuni
segmenti del mercato navale. ·
Nella prossima settimana si svolgeranno in tutte le unità del gruppo le
assemblee per informare i lavoratori sia sui contenuti dell’incontro della
settimana scorsa sull’applicazione dell’accordo di gruppo, sia
dell’incontro di ieri dal quale emerge che l’orientamento strategico di
Fincantieri è profondamente mutato rispetto all’impostazione precedente. · Il coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm si riunirà il 4 giugno per fare il punto sulla situazione e definire una controproposta complessiva sull’insieme delle problematiche aperte, da presentare all’azienda nel prosieguo del confronto sull’applicazione dell’accordo di gruppo. Roma, 24 maggio 2002 |