Comunicato delle Segreterie nazionali Fim Fiom Uilm Fismic su Fiat

Sciopero nazionale 26 novembre 2002 gruppo Fiat 

manifestazione nazionale a Roma

 

A pochi giorni dalla data prevista dalla Fiat per l’avvio della cassa integrazione straordinaria che coinvolgerà progressivamente 7.600 lavoratori, per i quali non è prevista nessuna garanzia di rientro al lavoro, non si registra ancora alcuna disponibilità concreta dell’azienda a rivedere il piano industriale.

Nel contempo il governo, nonostante precisi impegni pubblicamente assunti, continua a barcamenarsi con prese di posizione contraddittorie e inefficaci.

Il piano illustrato dalla Fiat, che risente del pesante condizionamento delle banche preoccupate unicamente di rientrare al più presto dei propri crediti, è inaccettabile perché:

  • punta prevalentemente alla riduzione dei costi di produzione con licenziamenti e cassa integrazione speciale per migliaia di lavoratori;
  • prefigura un ulteriore ridimensionamento del settore auto in Italia con conseguenze economiche, industriali  e occupazionali inaccettabili;
  • disattende gli stessi obiettivi produttivi indicati dall’azienda qualche mese fa;
  • pregiudica la sopravvivenza dell’indotto auto provocando la dispersione di competenze professionali e industriali decisive per il rilancio del settore in Italia;
  • colpisce in modo pesantissimo l’occupazione al Sud;
  • non affronta nei modi dovuti i problemi veri della Fiat auto che richiedono risorse aggiuntive sull’innovazione dei modelli, sulla qualità, sulla gamma, sulla rete commerciale.

Per queste e molte altre ragioni continua la lotta dei lavoratori Fiat che vedono nel positivo superamento della crisi di Fiat auto la condizione essenziale per il rilancio del settore auto e di tutte le attività industriali del gruppo e dell’indotto ad esso collegato da cui dipendono decine di migliaia di posti di lavoro.

Alla Fiat chiediamo quindi di attivare un confronto vero con il sindacato e di lavorare a un nuovo piano industriale che ponga al centro il mantenimento e la valorizzazione di tutta la capacità produttiva installata, attraverso un piano prodotto-mercato che punti al risanamento del conto economico come conseguenza di maggiori volumi produttivi e di mercato, attuando una politica di espansione e non di contrazione  produttiva.

Al governo chiediamo:

  • un impegno forte nei confronti della Fiat per la sospensione delle procedure di Cassa integrazione e mobilità;
  • di intervenire sul versante della ricapitalizzazione dell’azienda, chiedendo un impegno ulteriore agli azionisti, ma anche attraverso un intervento diretto nel capitale sociale al fine di garantire le risorse necessarie a un piano di risanamento e sviluppo, accompagnando l’azienda nel difficile percorso di alleanza e integrazione con il partner General motors;
  • in questo quadro deve rendere disponibili strumenti adeguati di sostegno dei lavoratori Fiat e dell’indotto

 Segreterie nazionali Fim Fiom Uilm Fismic

 

Roma, 22 novembre 2002