Comunicato della Segreteria nazionale Fiom

 

Il grande successo dello sciopero generale tra i metalmeccanici, con un’adesione media della categoria dell’80%, è in continuità con i pronunciamenti che le lavoratrici e i lavoratori hanno espresso, in quest’ultimo anno e mezzo, sia con la lotta che con la pressante richiesta di partecipazione democratica. Trecentosessantamila metalmeccanici hanno sottoscritto, nel 2001, la richiesta di piena democrazia sindacale, lanciata dalla Fiom, mentre centinaia di migliaia hanno aderito alla petizione lanciata quest’anno dalla Cgil.

La Segreteria nazionale della Fiom ribadisce che le ragioni per le quali oggi non vi sono indirizzi comuni con Fim e Uilm per la piattaforma del rinnovo del Contratto nazionale di lavoro, oltre che da rilevantissime differenze di merito, sono determinate in primo luogo dall’indisponibilità delle altre organizzazioni a sottoscrivere regole di democrazia sindacale che assegnino ai lavoratori, in ultima istanza, il potere di decidere.

La Fiom, per provare a costruire una piattaforma che registrasse anche compromessi tra le diverse posizioni, ha posto le seguenti esigenze e condizioni:

- che ci fosse l’impegno formale di tutte le organizzazioni, una volta concordata la piattaforma, a non sottoscrivere intese separate e a gestire unitariamente tutta la vertenza.

- Che tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori metalmeccanici fossero chiamati a votare con referendum sia sulla piattaforma, sia sull’ipotesi di accordo. Questo anche nel caso di differenti valutazioni tra le organizzazioni sindacali.

- Che le decisioni unitarie e il voto dei lavoratori fossero vincolanti per le organizzazioni sindacali.

A queste proposte della Fiom, la Fim e la Uilm non hanno sinora dato risposta positiva. Entrambe le organizzazioni non hanno rinunciato alla possibilità dell’accordo separato, mentre differenti sono state le risposte sulle regole di consultazione democratica.

La Uilm, finora, non ha controproposto una propria posizione su questa materia, mentre la Fim ha dichiarato la disponibilità a un referendum sulla piattaforma unitaria, ma non a quello sull’ipotesi di accordo. Per la Fim, questo dovrebbe essere sostituito da una consultazione di rappresentanze di organizzazione elette su base regionale.

Per quanto riguarda la Fiom, tale controproposta non risolve la questione di fondo: il diritto di tutti i lavoratori, iscritti e non iscritti a votare sul contratto e il carattere vincolante per tutte le organizzazioni di quel pronunciamento.

La Fiom rinnova le sue proposte ritenendo, anche alla luce delle esperienze, decisiva per ogni percorso unitario la piena applicazione della democrazia sindacale.

La Fiom è disponibile a costruire strutture unitarie di gestione della vertenza, delegazioni e assemblee di delegati che abbiano il compito di governare tutto il percorso contrattuale. Questa rinuncia di sovranità dovrà essere accompagnata dal voto dei lavoratori sulla piattaforma e sugli accordi, sola garanzia contro le rotture, le pratiche e gli accordi separati.

La Fiom conferma quindi la propria Assemblea dei delegati del 30 e 31 ottobre ove, in assenza di cambiamenti delle posizioni sindacali in particolare sui temi della democrazia, verrà definita la proposta di piattaforma rivendicativa che verrà sottoposta alle assemblee e al referendum dei lavoratori e verrà poi inviata alle controparti.

Segreteria nazionale Fiom-Cgil

Roma, 21 ottobre 2002