Comunicato della segreteria nazionale della Fiom sull’Ilva di Taranto: dolore per l’ennesimo omicidio bianco, soddisfazione per il grande successo dello sciopero, richiesta di intervento alle istituzioni per la gravissima situazione della sicurezza nello stabilimento siderurgico.

 

Dopo l’ennesimo omicidio bianco, per 32 ore l’intero stabilimento Ilva di Taranto, si è fermato. E’ stato lo sciopero più lungo da molti anni, e ha registrato la partecipazione di oltre l’80% dei 14 mila dipendenti diretti e della quasi totalità dei 6 mila dipendenti degli appalti.

Un lavoratore è morto ed altri sono gravemente intossicati per una fuga di gas che ha colpito lavoratori delle manutenzioni che operavano in condizioni prive di adeguata sicurezza. Mentre esprime il suo cordoglio e la sua solidarietà verso le vittime ed i loro familiari, la Fiom non può che sottolineare con profondo sdegno che dall’inizio dell’anno uno stillicidio di incidenti mortali, di ferimenti e lesioni gravi, ha costellato le attività produttive dello stabilimento dell’Ilva di Taranto.

La continua mobilitazione dei lavoratori, gli scioperi sempre più estesi, gli interventi della magistratura e delle autorità, finora non sono stati in grado di invertire una tendenza che è un vero e proprio scandalo per l’intero sistema produttivo del nostro paese.

La Fiom mentre conferma la necessità della mobilitazione dei lavoratori e l’intenzione di utilizzare tutte le vie legali per tutelare la salute dei lavoratori, a partire dalla costituzione di parte civile in tutti i procedimenti in corso, fa appello a tutte le istituzioni affinché ci sia un intervento concentrato e urgente sulla situazione dello stabilimento dell’Ilva di Taranto.

Occorre che gli enti preposti alla tutela della salute e della sicurezza dalle aziende sanitarie alla magistratura, la regione, il parlamento, il governo, assumano come priorità la questione della sicurezza all’Ilva. E’ necessario che tutti i riflettori della pubblica opinione siano concentrati sulle condizioni di lavoro dello stabilimento siderurgico e che finalmente la proprietà sia chiamata a rispondere alle sue gravi responsabilità.

La segreteria nazionale della Fiom nell’esprimere ancora il dolore per quanto avvenuto, conferma che nulla sarà lasciato di intentato perchè la strage dei lavoratori dell’Ilva finisca e i responsabili siano puniti.

La Segreteria nazionale Fiom sosterrà tutte le iniziative che in tutto il gruppo Ilva saranno organizzate per la tutela della sicurezza e in solidarietà con le vittime degli infortuni.

 

Segreteria nazionale Fiom

 Roma, 20 aprile 2006