Lettera della Segreteria nazionale Fiom
Al presidente Fidel Castro Ai sindacati metalmeccanici All’ambasciatrice della Repubblica di Cuba in Italia, Maria De Los Angeles Florez Prida
Sulla base
dell'amicizia che lega i nostri sindacati, i lavoratori e lavoratrici cubani e
italiani, i nostri popoli, vi esprimiamo con sincerità la nostra condanna e la
nostra tristezza per le gravissime decisioni prese nei giorni scorsi a Cuba. L’incarcerazione di oltre 70 dissidenti, la condanna a morte e la fucilazione di tre persone non hanno a nostro avviso nessuna possibilità di essere giustificati né compresi. Si tratta di lesioni dei diritti umani e civili, della democrazia e dei suoi indispensabili fondamenti di giustizia e di libertà che non possono né debbono avere alcuna cittadinanza in nessun paese. Il vostro è
un paese che con fatica, coraggiosamente, ha cercato di resistere con i propri
mezzi a tutte le pressioni di un superpotente vicino e a un embargo disastroso
per le condizioni di vita dei suoi abitanti: un paese che anche per questo ha
rappresentato una speranza. Tutti coloro che credono in un altro mondo
possibile, fondato su pace, giustizia e diritti, hanno bisogno di speranze e di
alternative, proprio in una fase terribile come questa, in cui la crisi della
globalizzazione liberista si manifesta attraverso una guerra infinita e globale. I diritti
umani sono indivisibili, perciò chi si batte per affermare i diritti economici
e sociali, per il diritto di lavoratori e lavoratrici ad avere un ruolo centrale
nella società non può che battersi anche per i diritti civili, sindacali e
politici: il diritto alla libertà di opinione e di critica è tra questi un
diritto fondamentale, così come il diritto di sciopero e alla libertà di
associazione; la pena di morte è un istituto disumano e barbaro a cui ci
opponiamo ovunque esso sia ancora in vigore. Ci auguriamo quindi che ascoltiate la nostra voce, insieme alle tante che nel mondo in questi giorni si sono levate contro quelle gravi decisioni: chiediamo che coloro che sono stati imprigionati vengano scarcerati e che a Cuba venga abolita la pena di morte. La Segreteria nazionale della Fiom-Cgil Roma, 18
aprile 2003 |