Comunicato della Segreteria nazionale Fiom sui contratti di inserimento

La Segreteria nazionale della Fiom esprime la seguente valutazione sull’intesa interconfederale sui contratti di inserimento.

Per la Fiom questo istituto, che sostituisce i contratti di formazione lavoro, può essere utilizzato nell’attuale contesto del mercato del lavoro e delle condizioni produttive delle imprese. Tuttavia tale utilizzo deve avvenire nella consapevolezza che esso oggi si inserisce nel quadro della legge 30/Decreto 276, cioè nel contesto di un pesantissimo attacco all’integrità del rapporto di lavoro.

Per questo la Fiom ha scelto di affidare ad una contrattazione rigorosa l’avvio dei contratti di inserimento. Tale contrattazione, oltrechè concordare le condizioni complessive nelle quali attivare tali contratti, dovrà stabilire la percentuale massima di essi rispetto alla forza lavoro complessiva. Questo anche in rapporto a tutte le altre forme di lavoro precario. Questo proprio per escludere il ricorso a tutte le più differenziate forme di rapporto precario determinate dalla legge 30, diverse delle quali assolutamente inaccettabili e da contrastare.

Per questo decisivo è il potere delle Rsu e delle organizzazioni sindacali di autorizzare l’utilizzo dei contratti di inserimento.

L’accordo interconfederale, pur lasciando spazio alla contrattazione, ha come punto critico quello di essere immediatamente operativo. Di conseguenza le imprese potrebbero accedere all’istituto anche senza intesa con le Rsu e le Organizzazioni sindacali di categoria.

Questo punto critico rende più complessa la contrattazione dei punti di merito nei quali l’intesa dovrebbe essere migliorata in sede operativa.

In particolare è necessario contrattare e migliorare l’impegno per la conferma a tempo indeterminato dei lavoratori, così come va migliorata la formazione, ora insufficiente e l’inquadramento, troppo basso.

Inoltre la clausola che prevede l’allungamento a 36 mesi del contratto per alcune figure disabili, può dar luogo a vere e proprie discriminazioni rispetto alle quali è necessario  intervenire.

La Fiom intende affrontare  tutti questi temi, assieme a quello della percentuale di utilizzo, nella fase applicativa dell’intesa e per questo si opporrà all’accesso unilaterale ad essa da parte delle imprese.

 

La segreteria nazionale Fiom

 

Roma, 17 febbraio 2004