Lettera della Segreteria Fiom agli europarlamentari italiani sulla modifica della Direttiva sull'orario di lavoro

 

Nella giornata del 12 maggio la Direttiva sugli orari di lavoro approderà al Parlamento europeo.

La Direttiva sugli orari di lavoro rappresenta un elemento chiave dell’Europa sociale che, attualmente, rischia seriamente di diventare una facciata dietro la quale si cela un edificio vuoto.

Per tali ragioni ci rivolgiamo ai Gruppi parlamentari Europei per modificare l’attuale proposta ed in particolare proponiamo di abrogare quelle parti che costituiscono un peggioramento della condizione lavorativa e favoriscono ulteriormente una logica di dumping sociale non soltanto tra  singoli paesi, ma all’interno di uno stesso territorio.

Ci riferiamo a:

1. la totale annualizzazione dell’orario di lavoro;

2. possibilità di una settimana lavorativa di 48 ore sino a 12 mesi, in cui i governi possono legiferare in assenza di contrattazione;

3.   opzione individuale di accordo tra lavoratore e datore di lavoro in un orario settimanale che può prevedere sino a 65 ore;

4.  reperibilità: tempo di attesa sulla reperibilità non considerato orario di lavoro.

Vi sono altri aspetti della Direttiva che non condividiamo, ma questi li riteniamo prioritari per modificare sostanzialmente l’impianto complessivo. In assenza di queste modifiche il nostro giudizio sulla Direttiva è negativo.

Con l’occasione inviamo i più cordiali saluti.   

la Segreteria nazionale Fiom

Roma, 10 maggio 2005