In ricordo di ADELE PESCE Ciao, cara Adele Noi ti ricordiamo così.. Quando abbiamo iniziato la nostra attività di delegate o di funzionarie in Fiom-Flm Adele era già lì. Dirigeva il giornale della Flm "Unità Operaia". Grande. Di persona, di energia fisica e intellettuale, di passione e cultura della politica, di forza e di esperienza, di infaticabile voglia di capire e trovare, sperimentare, cercare e riprovare di nuovo. Adele, dura , lamentavano molti uomini, perché poco corrispondente allo stereotipo femminile de ”un- passo- indietro”, “del-parlo-poco-e – lavoro- tanto”, de “la -grande -politica la- lascio- a –voi”, incurante di piacere e compiacere, spigolosa nel carattere, vestita sempre “a modo suo”, accurata e rigorosa nelle analisi, tenace nelle sue convinzioni, travolgente nel parlare, infaticabile nel lavoro sindacale: di una rara coerenza tra il dire e il fare. Adele amica generosa, capace di affetti profondi e di tenerezze antiche, occhi neri guizzanti e incalzanti, risata sonora, zazzera scura, slanci da fanciulla e maturità di madre. Adele, donna senza frontiere sperimenta significati nuovi nell’incontro tra sindacato e femminismo e afferma nel suo fare quotidiano l’autorevolezza della parola femminile. E’ in questo percorso di innovazione che le nostre vite si sono incrociate e intimamente intrecciate. La sua energia e la sua sapienza sono state risorsa per tutte. Con lei ed altre, ore ed ore, serate intere a discutere, leggere, confrontare e poi a mischiarci e cercare ancora attraverso i corsi delle 150 ore con delegate e sindacaliste di tutte le generazioni, con un’ urgenza comune di rileggere il lavoro a partire da noi, dai nostri corpi e dalle nostre menti, dalle nostre vite anfibie ( dentro/fuori si diceva allora per descrivere il nostro percorso lungo una linea di confine in cui il dentro e il fuori si mischiavano e ribaltavano, nella politica, nella pratica sindacale, nelle storie personali). Una rilettura anche delle nostre vite e una scoperta di noi stesse. Nacque allora da questo incrocio di storie e ricerche, di critica e ribellione, l’esperienza del femminismo sindacale che tanto ha segnato di sé la storia della Flm e della Fiom come di altri pezzi di sindacato degli anni ’70 e ’80, che ha segnato le nostre vite e le nostre pratiche quotidiane. Adele, nessuna di noi sarebbe quella che è oggi, senza di lei, senza averla incontrata senza aver sperimentato la comunanza che ci ha tenuto legate negli anni Anche quando ha lasciato la FIOM, per dedicarsi alla attività di ricerca, ha saputo mantenere e continuare una relazione che è proseguita sino ad oggi. Nella sua attività di ricerca che indagava la condizione operaia e le sue contraddizioni,non sottaceva mai la soggettività e la materialità della condizione del lavoro delle donne. Vogliamo ricordarla come era, Adele la pasionaria, con il suo modo di vivere nella politica , nello studio e negli affetti senza risparmiare niente di sé,qualità rara che tutte le persone che le sono state accanto hanno potuto apprezzare. Ciao Adele.
Alessandra Mecozzi, Barbara Pettine, Carla Quaglino, Chiara Ingrao, Francesca Re David, Laura Spezia, Paola Piva, Sabina Petrucci, Sesa Tatò, Sveva Haertter, Maria Sciancati, Michela Spera, Neva Bernardi |