La Fiom aderisce e partecipa alla marcia per la libertà di Gaza del 31 dicembre

 

La Fiom aderisce e partecipa alla marcia per la libertà di Gaza del 31 dicembre, insieme a oltre 1500 partecipanti da tutto il mondo, di cui oltre 600 da paesi europei. Invita a sostenerla con iniziative anche in Italia. Aderiamo all'appello lanciato da un'ampia coalizione di personalità internazionali, europee, palestinesi e israeliane per realizzare questo evento storico e per dire con forza che la comunità internazionale deve agire per far rispettare la legalità internazionale e i diritti umani, per mettere fine all'assedio.

Lo scorso anno, il terribile attacco israeliano contro la popolazione di Gaza, fu condannato dalle coscienze nel nostro paese; negli stessi giorni del 2009, ricordiamo che ancora un milione e mezzo di palestinesi sono costretti a vivere nell'oppressione, in una prigione a cielo aperto.

Non possiamo abituarci né rassegnarci ad un assedio che, violando tutte le leggi internazionali e i diritti umani fondamentali, impedisce il libero movimento di merci e persone, comprese quelle malate, bisognose di cure; sottrae le risorse essenziali per la salute, lo studio, il lavoro e una vita dignitosa.

La nostra solidarietà va agli abitanti di Gaza, come a tutti i palestinesi che vivono a Gerusalemme est e nei territori occupati, dove molti villaggi e città, tra cui Betlemme, sono chiusi e accerchiati da un muro crudele che impedisce anche la comunicazione tra di loro.

Con la marcia per la libertà di Gaza, insieme a migliaia dei suoi abitanti, chiediamo anche la fine dell'occupazione israeliana ed esprimiamo il nostro sostegno all'unità del popolo palestinese e alla sua resistenza nonviolenta duramente repressa dall'esercito israeliano.

Il rispetto della legalità internazionale va imposto al governo israeliano, come a tutti i governi del mondo. Gli strumenti non mancano, a cominciare dalla applicazione di sanzioni, della sospensione dei privilegi commerciali, delle norme che vietano il commercio di armi e la cooperazione militare con paesi belligeranti, e che violano i diritti umani. Il rapporto Goldstone, delle Nazioni Unite, ha denunciato i crimini di guerra commessi nella striscia di Gaza, così come lo hanno fatto Amnesty international e Osservatori internazionali. Anche il diritto umanitario contenuto nelle convenzioni di Ginevra, che prevede doveri degli occupanti verso le popolazioni civili occupate, è costantemente violato da Israele.

Sappiamo che ricondurre Israele al rispetto delle leggi internazionali, potrà assicurare anche la sicurezza di Israele stessa. Israeliani come palestinesi hanno il diritto a vivere in pace e al proprio futuro. Se i governanti e la maggioranza del popolo israeliano non riescono più a capirlo, spetta in primo luogo a chi ha a cuore le sorti di Israele ricordarlo. Non è più possibile aspettare!....

Esprimiamo la nostra solidarietà e ringraziamento a tutte le organizzazioni che parteciperanno alla marcia; ci stringiamo con solidarietà e affetto particolare alla popolazione di Gaza.

Segreteria nazionale

 

Roma, 18 dicembre 2009