Grave scelta delle Cooperative per un accordo separato che sul piano normativo è la fotocopia di quello Federmeccanica e che applica il Patto per l’Italia.

La Fiom respinge l’intesa.

La scelta delle Associazioni delle cooperative di sottoscrivere un’intesa separata per il rinnovo del Ccnl di settore con la Fim e con la Uilm è un fatto di particolare gravità, che lede i diritti dei lavoratori e colpisce funzione e cultura del movimento cooperativo in Italia.

La Cooperazione, dopo aver più volte dichiarato la disponibilità a un’intesa differente da quella Federmeccanica, alla fine si è piegata ai dettati delle imprese confindustriali. La Fiom, nel corso di un lungo negoziato, aveva più volte mostrato la disponibilità a trovare soluzioni che, nel rispetto della specificità delle aziende cooperative, non mettessero in discussione diritti e migliorassero salari e condizioni di lavoro

La Cooperazione ha deciso alcune modifiche rispetto all’impostazione salariale della Federmeccanica, non riproponendo l’anticipo in questo contratto delle spettanze del biennio prossimo, ma si è mossa nello schema dell’accordo-fotocopia proprio sul decisivo terreno dei diritti e delle normative. Questo in particolare sul mercato del lavoro e nell’applicazione della Legge 30, e delle altre leggi e decreti del governo Berlusconi che aumentano precarietà e flessibilità selvaggia del lavoro.

Ha pesato, evidentemente, nelle decisioni delle Cooperative l’adesione di un anno fa al Patto per l’Italia. Ora quella scelta si traduce in un accordo che per le aziende cooperative costituisce un assurdo tentativo di omogeneizzazione al sistema confindustriale. In questo modo le aziende cooperative mettono in discussione persino la necessità di un accordo specifico che le riguardi, visto che sui temi normativi di fondo subiscono totalmente l’impostazione delle imprese confindustriali.

Va infine sottolineato che nelle imprese cooperative la Fiom raccoglie la quasi totalità della rappresentanza aziendale e che un’intesa senza di essa costituisce una violazione senza precedenti della correttezza delle relazioni sindacali e della democrazia nel rapporto con il lavoratori.

Per tutte queste ragioni la Fiom ha deciso di respingere un’intesa inadeguata sul piano delle soluzioni salariali e inaccettabile sul piano normativo. La Fiom ha convocato per il 16 luglio, a Bologna, l’assemblea dei delegati delle cooperative e proporrà in quella sede le iniziative adeguate a respingere questa intesa separata e a portare la Cooperazione a una reale trattativa autonoma dai diktat della Confindustria.

 

La Segreteria nazionale Fiom-Cgil

Roma, 9 luglio 2003