Incidente mortale all’Ilva di Taranto. Comunicato della segreteria nazionale Fiom

 

 

Di fronte all’ennesimo incidente mortale avvenuto oggi all’Ilva di Taranto, la Segreteria nazionale della Fiom esprime il proprio cordoglio e la solidarietà di tutta l’organizzazione ai familiari e ai colleghi di Domenico Occhinegro, il giovane operaio di 26 anni ultima vittima della serie infinita di vite umane spezzate in quella realtà industriale.

Lo sciopero immediato che è stato deciso dalla Rsu dell’Ilva e dai sindacati metalmeccanici di Taranto è una prima risposta di mobilitazione e di lotta, a cui occorrerà dare un seguito sia con analoghe iniziative negli altri siti dell’Ilva sia con l’intensificazione della battaglia sindacale per affermare la necessità di vivere e lavorare in sicurezza nello stabilimento di Taranto, il più grande impianto siderurgico d’Europa.

Uno stabilimento nel quale, evidentemente, nonostante le reiterate promesse dell’azienda, i vari protocolli d’intesa sui temi della sicurezza, i tanti tavoli istituzionali aperti, si continua ad operare in modo tale da non garantire pienamente la tutela della salute e dell’incolumità fisica delle persone.

E’ tempo di passare dalle parole ai fatti, di attivare in modo efficace tutti i livelli ispettivi e di controllo, di riprendere il confronto tanto con l’Ilva quanto con i Ministeri del Lavoro e della Salute, con la regione Puglia e con quanti hanno tra i propri compiti quello di contribuire a fermare l’impressionante catena di infortuni e incidenti a Taranto.

La Fiom compirà tutti gli atti necessari a dare seguito sia agli impegni assunti in sede congressuale sia, in tempi più recenti, alle decisioni annunciate nell’Assemblea nazionale degli Rls della Fiom del 13 luglio scorso, ivi compresa la possibilità di costituirsi parte civile nel procedimento riguardante questo ultimo incidente mortale.

 

Segreteria nazionale Fiom-Cgil

 

Roma, 1° agosto 2007