Comunicato delle Segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm su Tecnosistemi

 L'urlo degli innocenti

 

Siamo arrivati al “dunque”, le nostre preoccupazioni sul possibile blocco dell’operatività dell’azienda, diventano realtà. Se non si interviene, assisteremo al declino di una realtà produttiva che occupa 2.500 persone.

Il ritiro delle auto sociali e in leasing è l’ultimo atto di una evidente difficoltà manageriale. Servono azioni incisive, tipiche di una fase, come quella attuale, in cui, fatta l’analisi dei problemi finanziari, occorreva e occorre operare immediatamente anche nella “pulizia” delle incrostazioni della precedente gestione. Serve cioè:

1.       attenzione prioritaria all’assicurazione della gestione operativa (ordini passivi, ordini attivi, auto sociali, anticipi trasferta, materiali ecc.) e alla riorganizzazione. Tutto ciò anche rimuovendo dirigenti aziendali incapaci e complici del disastro.

Assistiamo invece a:

1.       dirigenti titolari di funzioni importanti dell’organigramma che tuttavia non fanno il loro lavoro;

2.       amministratori delegati che rimettono il mandato ma rimangono in azienda: a fare che?

3.       riorganizzazione virtuale delle strutture aziendali (Tfs che coordina Tlc e Ni ecc.) con evidenti finalità industriali ma a rischio dal punto di vista formale.

Il rischio, l’abbiamo sempre denunciato, è appunto quello di un blocco dell’operatività quotidiana. Perché, da una parte, ciò significa l’impossibilità di fatturare e di conseguenza di pagare gli stipendi almeno fino all’eventuale approvazione di una procedura concorsuale che permetta l’affitto o la vendita delle attività aziendali. Mentre, dall’altra parte, si produrrebbe un impoverimento delle potenzialità dell’azienda con la messa a rischio di qualsiasi progetto di difesa e rilancio di una prospettiva industriale.

Fra l’altro non vorremmo in nessun modo correre il rischio di veder “premiato” l’organigramma creato dalla gestione precedente che resta la maggiore responsabile di una operazione finanziaria spregiudicata e disastrosa, perpetuata scientificamente.

I lavoratori Tecnosistemi hanno dimostrato buon senso e grande responsabilità verso l’azienda, molto più di tanti pseudo manager. È comprovata la loro innocenza silenziosa ma oggi gridiamo a pieni polmoni: intervenite e fateci  lavorare!

Del resto è in questo contesto che, nella giornata di ieri, Fim Fiom e Uilm nazionali hanno ricevuto una comunicazione da Sirti: è intenzione  di Sirti di inoltrare, nei prossimi giorni, una manifestazione di interesse verso le attività di Tecnosistemi.

Naturalmente nessun giudizio di merito può essere espresso a prescindere da una seria e approfondita valutazione di un progetto industriale che, per quanto ci riguarda, dovrà riguardare l’insieme del gruppo.

La dichiarazione di interesse di Sirti è comunque un fatto positivo, che conferma il pregio industriale rappresentato dal gruppo Tecnosistemi a partire dal suo patrimonio di conoscenze e di professionalità cioè dalle persone che vi sono occupate.

Avevamo parlato, nei giorni scorsi, di “fase delicata”, non ci siamo sbagliati: non ci possono essere alibi per nessuno! I lavoratori vanno messi nella condizione di lavorare e, soprattutto, tutti devono operare per avere una prospettiva di occupazione e di lavoro.

 

Fim, Fiom, Uilm nazionali

Roma, 7 agosto 2003