Sui diritti non si tratta, NO agli accordi separati
sciopero di 4 ore
Con
un vero e proprio trucco il Governo ha spostato l'attacco all'articolo 18 e per
la libertà di licenziamento da una legge, la n. 848, a un'altra, la 848bis.
Questa
operazione, concordata con la Confindustria, che oggi canta vittoria, è stata
purtroppo accettata da Cisl e Uil che hanno così rotto l'impegno unitario,
costruito insieme a milioni di lavoratrici e lavoratori, di non trattare alcuna
modifica dell'articolo 18.
Purtroppo
non è la prima volta che situazioni analoghe si verificano. Ricordiamo ancora
l'accordo separato sul contratto nazionale dei metalmeccanici, non sottoposto ad
alcuna votazione tra le lavoratrici e i lavoratori, che ci consegna una
situazione contrattuale totalmente non risolta alla vigilia del nuovo rinnovo
nazionale. Ricordiamo ancora l'intesa separata tra Cisl, Uil e Confindustria sui
contratti a termine, che è stata tradotta dal Governo in un decreto che
generalizza il lavoro precario.
La
pratica dell'accordo separato è sempre un danno grave per le lavoratrici e i
lavoratori, perché permette alle controparti di giocare sulla divisione
sindacale per ottenere intese al livello più basso. La
Fiom e la Cgil hanno sempre respinto questa pratica perché
comporta una gara al ribasso tra i sindacati rispetto agli interessi dei
lavoratori.
In
questo caso il protocollo sottoscritto da Cisl e Uil e rifiutato giustamente
dalla Cgil rischia di produrre danni gravissimi: si discuterà di mercato del
lavoro, di pensioni, di fisco, mentre su tutta la trattativa incombe la minaccia
dell'intervento sull'articolo 18, che il Governo si è riservato di fare
comunque dopo il 31 luglio, a fabbriche chiuse. Il rischio è di scambi
inaccettabili e di ulteriori peggioramenti di tutti i diritti in una trattativa
che si preannuncia tutta in perdita.
La
Fiom ritiene necessaria la più vasta mobilitazione delle lavoratrici e dei
lavoratori per difendere ed estendere l'articolo 18 e per affermare il diritto
ad una contrattazione vera, senza trappole e senza trucchi, a partire dal
contratto nazionale. Per questo è necessario che in tutti i luoghi di lavoro si
svolgano assemblee per discutere della gravissima situazione e per dire NO A
OGNI RINUNCIA DEI AI DIRITTI.
E'
necessario che all'attacco ai diritti che viene da Governo e Confindustria si
risponda con la lotta. PER
QUESTO LA FIOM PROCLAMA 4 ORE DI SCIOPERO DA SVOLGERSI ENTRO IL 14 GIUGNO in
ogni luogo di lavoro con assemblee e manifestazioni pubbliche organizzate a
livello territoriale.
La
Fiom ritiene che questa iniziativa di lotta debba confluire in una più vasta
mobilitazione di tutte le categorie di lavoratori, fino allo sciopero generale.
Segreteria
nazionale Fiom-Cgil
Roma, 3 giugno 2002