Posizioni sostanzialmente immutate e negative della Federmeccanica su tutti i principali punti della vertenza contrattuale. Grave tentativo di mettere in discussione gli orari contrattuali.

La Fiom consegna alla Federmeccanica un documento che contesta ogni ipotesi di accordo separato.

 

Nel corso del nuovo incontro, svoltosi con la Federmeccanica sul rinnovo del Ccnl, non sono emerse novità positive per la vertenza.

La Federmeccanica ha illustrato punto per punto le sue posizioni su tutti i temi della vertenza.

Sulla lotta alla precarietà del lavoro, sull’orario, sul trattamento di malattia e sulla tutela della salute in fabbrica, la rappresentanza degli industriali ha riproposto sostanzialmente le posizioni del passato, che respingono le richieste della Fiom.

Tenui aperture si sono verificate su alcuni temi legati a particolari diritti, spesso però contraddette dalla formulazione concreta delle proposte di parte industriale. Sull’inquadramento unico la Federmeccanica, seppure con particolare enfasi, ha riproposto l’istituzione di una commissione nazionale, già negativamente sperimentata nei passati rinnovi, che dovrebbe istituire un nuovo sistema di inquadramento da definire tra quattro anni, nel prossimo Ccnl. Totalmente respinte le richieste della Fiom di intervento sulla professionalità, sulle carriere, sulle declaratorie e sui profili professionali, già a partire da oggi.

Negativa è stata la proposta della Federmeccanica sul diritto allo studio, sostanzialmente trasformato nella formazione professionale aziendale. Su questo terreno le proposte degli industriali rappresentano un grave arretramento culturale, che rischia di mettere in discussione storiche conquiste dei metalmeccanici sul diritto allo studio e alla formazione permanente.

La Federmeccanica ha inoltre riproposto la costituzione di un Ente bilaterale nazionale sulla formazione e sul sistema di relazioni sindacali, proposta respinta dalla Fiom.

Grave è, inoltre, la richiesta della Federmeccanica di armonizzare alle nuove norme di legge il testo del contratto sull’orario settimanale di lavoro. Per questa strada la Federmeccanica tenta evidentemente di far passare nel testo contrattuale norme sull’orario plurisettimanale e sulla flessibilità d’orario, che fino adesso sono sempre state respinte. D’altra parte la legge non obbliga in alcun modo all’adeguamento ad essa delle norme contrattuali, pertanto la richiesta degli industriali è puramente ed esclusivamente di carattere politico.

Infine, per quanto riguarda il salario, la Federmeccanica ha ribadito la sua intenzione di considerare il perimetro della trattativa all’interno del 4,3% di aumento. La novità è stata che la Federmeccanica ha annunciato la disponibilità ad incrementare parzialmente la propria offerta utilizzando strumenti simili a quelli utilizzati nel passato. A questo proposito la Fiom ritiene che la posizione della Federmeccanica voglia dire nella sostanza riproporre una quota dell’aumento come anticipo di future spettanze, così come è stato fatto nell’accordo separato del 2001 che tagliò 18.000 lire, che oggi la Federmeccanica sconta dalle sue proposte.

E’ evidente che riproporre per la seconda volta lo stesso meccanismo suonerebbe quasi come una beffa per i metalmeccanici.

La Fiom ha ribadito le proprie posizioni, ed espresso una indisponibilità a modificare il testo del contratto sugli orari settimanali, nonché la propria contrarietà alla posizione degli industriali sul diritto allo studio e formazione aziendale.

A conclusione dell’incontro la Fiom ha consegnato alla Federmeccanica un documento, indirizzato alla Presidenza dell’associazione, nel quale si sottolinea la grave violazione dei principi e delle regole democratiche, nonché degli stessi diritti e interessi dei lavoratori che verrebbe attuata se si realizzasse per i metalmeccanici un accordo separato.

La Fiom ribadisce nel documento che essa, organizzazione di maggioranza assoluta tra i metalmeccanici, considera valido solo un accordo che sia approvato da tutte le lavoratrici e da tutti i lavoratori e che eventuali intese prive di adeguata rappresentatività e consenso saranno contrastate sul piano sindacale e legale.

Il prossimo incontro è previsto per il 24 aprile.

La Fiom conferma la convocazione per il 28 aprile del proprio Comitato centrale per decidere tutte le iniziative necessarie a una positiva conclusione della vertenza.

La Segreteria della Fiom ha inoltre inviato alle Segreterie e ai gruppi parlamentari di tutte le forze politiche dell’opposizione nonché a forze politiche di governo, una richiesta di incontro per illustrare e discutere di rilevanti problemi di democrazia sindacale connessi alla vertenza contrattuale.

La Segreteria nazionale Fiom-Cgil