Lettera in risposta al documento di Federmeccanica del 10 febbraio 2003

 

In risposta al documento consegnatoci nell’incontro del 10 febbraio u.s., teniamo a ribadire quanto segue.

La nostra organizzazione ha proclamato 4 ore di sciopero aggiuntive a quelle confederali previste per il 21 febbraio con il solo motivo di rendere più evidente la gravità della crisi industriale del settore, dalla stessa Presidenza della Federmeccanica evidenziata più volte. E’ poi giudizio di questa organizzazione che le deleghe approvate o in via di approvazione sul mercato del  lavoro aggravino questa crisi, in particolare colpendo la stabilità dell’occupazione nell’industria metalmeccanica, che costituisce il nerbo del sistema produttivo del paese.

Non ci sono, come più volte affermato, motivazioni dello sciopero che ineriscano al confronto in corso sul rinnovo del Ccnl.

Pertanto la Federmeccanica non può fare ricorso alla sanzione prevista dall’articolo 37, Disciplina generale, sezione terza del Ccnl, che prevede lo slittamento di tre mesi del pagamento dell’indennità di vacanza contrattuale, nel caso di iniziative unilaterali o azioni dirette delle parti.

E’ evidente, infatti, che la norma in questione riguarda esclusivamente il rapporto tra negoziato per il contratto e azione delle parti ad esso legata e non inficia in alcun modo l’autonomia complessiva di comportamento di esse, in tutti gli altri campi della loro iniziativa.

Inoltre è evidente che la sanzione in questione non può in alcun modo essere individualizzata rispetto ai singoli comportamenti dei lavoratori, poiché in tale caso essa diverrebbe una illegittima ed illegale azione antisciopero.

Ci teniamo a sottolineare che la stessa preventiva minaccia di sanzioni individuali a chi sciopera, rappresenta, a nostro avviso, una violazione delle norme che garantiscono la libertà di sciopero e che pertanto, ove tali comportamenti non venissero adeguatamente corretti, ci riserviamo di adire alle vie legalmente previste per la tutela dell’esercizio di tale diritto.

La Segreteria nazionale Fiom-Cgil

 Roma, 17 febbraio 2003