Costituzione coordinamento del gruppo Graziano trasmissioni

 

Si sono riunite il 3 settembre a Bologna le rappresentanze territoriali e aziendali dei principali stabilimenti che fanno parte del gruppo Graziano Trasmissioni. Alla riunione erano presenti anche le aziende collegate dell’ex gruppo Demm.

Si è deciso di costituire formalmente il coordinamento nazionale Fiom dell’intero gruppo, che ha complessivamente circa 2.800 dipendenti di cui 2.400 in Italia.

Si è deciso di affidare alla Fiom di Torino il coordinamento organizzativo del gruppo, ferma restando la possibilità di interventi specifici della Fiom nazionale.

Nel corso della riunione sono stati esaminati i principali problemi del gruppo, sia sul piano produttivo e dei programmi di politica industriale, sia su quello occupazionale e si è deciso di operare per ottenere un tavolo nazionale nel quale affrontare tutti i problemi di riorganizzazione del gruppo, la distribuzione delle produzioni, il futuro degli stabilimenti, i programmi di investimento.

La costituzione di un tavolo nazionale è necessaria perché oramai l’azienda opera nelle singole unità produttive con una logica comune e agisce come entità unica. Nello stesso tempo, però, l’azienda continua a giocare su differenze tra stabilimento e stabilimento e a mantenere oscure le prospettive complessive di tutte le realtà del gruppo.

Un tavolo nazionale costituisce la sede nella quale l’azienda è tenuta a fornire un quadro organico e dettagliato delle prospettive produttive e occupazionali del gruppo, e di tutte le sue singole realtà.

La Fiom è impegnata a ottenere per tutte le realtà del gruppo le garanzie della piena continuità produttiva, il mantenimento dell’occupazione, la conservazione dei diritti.

Il coordinamento nazionale del gruppo ha anche deciso di dare avvio alle vertenze pre-contrattuali in tutte le realtà del gruppo.

Verranno quindi presentate ai lavoratori le proposte contenute nella griglia della Fiom, riguardanti l’aumento salariale, che dovrà permettere ai lavoratori del III livello di raggiungere un aumento dei minimi almeno a 120 euro mensili nei due anni, senza anticipo di spettanze dei successivi contratti. Inoltre verrà chiesto a tutte le aziende del gruppo di sottoscrivere l’impegno per l’ultrattività del Contratto del ’99, a tutela dei diritti dei lavoratori contro la precarizzazione del rapporto di lavoro e la flessibilità selvaggia degli orari. Infine verranno rivendicate regole precise per ridurre la durata dei rapporti di lavoro precari e per garantire uno sbocco di questi verso il tempo indeterminato.

La piattaforma verrà presentata in tutti gli stabilimenti, sulla base delle linee guida degli accordi pre-contrattuali già sottoscritti in 130 aziende metalmeccaniche italiane. I lavoratori verranno chiamati al referendum che sarà considerato valido se avrà visto la partecipazione della maggioranza assoluta degli aventi diritto.

Le piattaforme approvate dai lavoratori verranno inviate formalmente alle controparti, stabilimento per stabilimento. Il coordinamento della Fiom, in ogni caso, è disponibile a definire anche per i temi pre-contrattuali un tavolo nazionale unico.

Entro la fine del mese di settembre si riunirà nuovamente il coordinamento per definire tempi e modalità di tutte le iniziative.

 

il coordinamento nazionale Graziano trasmissioni

la Segreteria nazionale Fiom-Cgil