Per il rispetto degli accordi/3

Sciopero di 2 ore il 14 giugno

Il coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm del gruppo Fincantieri ha esaminato i risultati degli incontri con l’azienda del 14-15 maggio sull’applicazione dell’accordo 28 ottobre 2000 e del 23 maggio per l’informativa annuale sulle prospettive del gruppo. Il coordinamento esprime una valutazione complessivamente negativa su due questioni essenziali:

 

1. L’orientamento strategico dell’azienda è profondamente mutato:

-     il nuovo gruppo dirigente vuole abbandonare una delle tre missioni produttive, la costruzione di navi da trasporto;

-     non considera più l’unità e l’integrità del gruppo, prevista dall’accordo sindacale e confermata dall’azienda fino a un anno fa, il fattore strategico per l’assetto e le prospettive industriali del gruppo.

A giudizio del coordinamento sindacale, queste scelte sono gravi perché non offrono prospettive concrete ad alcuni cantieri e non danno garanzie rispetto a un esito positivo del processo di privatizzazione e, quindi, devono radicalmente essere modificate.

 

2. L’azienda non rispetta l’accordo integrativo di gruppo su punti fondamentali:

organici

Non avendo mantenuto gli impegni assunti e con le misure di outsourcing annunciate, l’azienda punta a una riduzione strutturale dell’organico del gruppo. La conseguenza di questa scelta sbagliata è l’aumento del ricorso agli appalti oltre i limiti definiti dalla legge e dagli accordi.

Questo comportamento è inaccettabile. L’azienda deve rispettare gli impegni sottoscritti nell’accordo che prevedeva un diverso equilibrio tra organici e appalti.

appalti

La dilatazione di questo fenomeno allarga a dismisura l’area del lavoro precario, senza diritti e senza sicurezza.

Il coordinamento sindacale rivendica l’applicazione immediata di un sistema di timbrature (per il controllo sulla durata effettiva dell’orario di lavoro)  per tutte le terze ditte e, nell’ambito di un generale rafforzamento dei controlli in tutti i cantieri,  l’applicazione del Protocollo di legalità nelle situazioni di maggior rischio (Marghera e Monfalcone).

salario

I risultati salariali dell’accordo non sono soddisfacenti, soprattutto per quanto riguarda la produttività. Mentre i conti dell’azienda sono sensibilmente migliorati, i salari sono rimasti mediamente troppo bassi e questo vuol dire che quote di produttività reale non sono state redistribuite. A fronte di questa situazione la proposta aziendale di allungare la scala da 35 a 40 punti rischia solo di aggravare i divari e le contraddizioni tra cantiere e cantiere e anche tra le diverse aree della stesso stabilimento.

Per questa ragione la proposta non è condivisibile e il coordinamento ha definito i seguenti criteri di una controproposta sindacale:

a)     prima di tutto è necessario una specifica verifica sulle ragioni che hanno finora impedito a 4 cantieri (Ancona, Castellammare di Stabia, Palermo, Sestri) di raggiungere e superare il 30° punto;

b)     una nuova quota di salario aggiuntivo deve essere inserita nel premio di programma;

c)      è necessario un consolidamento del salario variabile che permetta di accorciare la forbice tra le diverse unità del gruppo;

d)     ai lavoratori delle aree che raggiungono e mantengono il 35° punto deve essere erogata una quota di salario come riconoscimento della propria capacità di conservare un livello di eccellenza;

e)     ai lavoratori delle aree che superano il 35° punto deve essere riconosciuta una quota salariale aggiuntiva senza che ciò configuri un allungamento della scala.

Nell’ambito della verifica è necessario anche correggere e superare  gli elementi di discrezionalità e di unilateralità con cui l’azienda ha finora gestito l’accordo di armonizzazione dal contratto Intersind a quello Federmeccanica, in particolare per quanto riguarda gli ex settimi livelli e la nuova quinta erp, praticando nei fatti la linea del contratto individuale.

Il confronto con l’azienda deve quindi riprendere immediatamente e affrontare tutti i problemi indicati e legati all’applicazione dell’accordo. A sostegno di questo obiettivo il coordinamento nazionale Fim,Fiom,Uilm del gruppo Fincantieri ha deciso queste iniziative:

-  una immediata richiesta di incontro all’azienda per la necessaria verifica sugli orientamenti strategici e per il completamento della verifica sull’accordo;

-  2 ore di sciopero con presidio delle portinerie e con assemblee venerdì 14 giugno, dalle ore 9 alle ore 11;

-  la convocazione di una Assemblea nazionale delle Rsu del gruppo Fincantieri per rilanciare l’iniziativa sindacale per l’unità e l’integrità del gruppo, che costituisce la condizione per il rafforzamento di Fincantieri anche in vista della privatizzazione.

Roma, 4 giugno 2002