Pubblichiamo di seguito il testo della lettera che Luciano Guala - delegato per la Fiom alla Olivetti di Ivrea e membro del direttivo regionale e territoriale - ha scritto a tutta la nostra organizzazione che, per il noto passaggio della Wind al settore telecomunicazioni, ha dovuto lasciare.
Solitamente in queste pagine non pubblichiamo lettere o messaggi, siano essi di delegati, lavoratori ecc., ma leggendo questo testo abbiamo "sentito" una volta ancora quello che significa essere della Fiom, condividerne l'identità, sapere di essere impegnati in una lotta sempre durissima ma allo stesso tempo consapevoli della sua necessità e giustezza, soprattutto in momenti in cui i diritti dei lavoratori sono attaccati duramente anche in quei princìpi che sembravano consolidati.
Anche chi non conosce personalmente Luciano Guala - come chi scrive queste poche righe -, leggendo questo testo non può che sentirsi orgoglioso di lavorare per la stessa organizzazione in cui lui ha militato per 20 anni.  
(Fiomnet)

 

Lettera di Luciano Guala alla Fiom 

Care/i compagne/i,

il 13 ottobre 1983 sono stato eletto delegato alla Olivetti di Ivrea: ho scelto l’anniversario per comunicarVi le mie dimissioni dal Direttivo Regionale e Territoriale Ivrea/Settimo della Fiom, dovute alla mia uscita dalla categoria dopo il passaggio dell’Azienda Wind in cui lavoro al settore delle Telecomunicazioni.

Il passaggio non è stato indolore, in quanto la resistenza che abbiamo posto come Fiom alle decisioni della Cgil è stata molto forte e motivata.

Ora che la decisione è stata presa, non dirò che è quella giusta: continuo a pensare che la Cgil abbia commesso un errore, anche ragionando in termini di riunificazioni future delle categorie. Un errore che potrebbe mettere a rischio parte del tessuto sindacale costruito in questi anni in questa Azienda. Lo riaffermo per rispetto di quella chiarezza che dovrebbe distinguere i nostri rapporti sindacali all’interno della Cgil.

La vicenda può dirsi conclusa, per cui proverò ad essere delegato della categoria Slc, dove dovrò verificare se sussistono le condizioni per proseguire con le stesse modalità l’impegno assunto verso le lavoratrici ed i lavoratori. Temo di avere perso per la strada degli ultimi mesi un po’ di motivazioni, e reputo questo con molta preoccupazione , in quanto sono convinto che l’attività sindacale al mio livello, di Rsu, abbia un senso se è svolta con passione, non per mestiere. Avrete certamente capito quanto la mia “voglia” si sia sopita… E’ vero però che questo autunno potrà aiutarmi a ritrovare lo smalto dei giorni migliori: c’è un Paese da salvare, un Governo da rovesciare, un Neo-Fascismo, molto simile al vecchio, da contrastare, una Sinistra da costruire. Ci proverò, come sempre, io e Voi non siamo quelli che ci provano?

Colgo l’occasione per ringraziare le compagne e i compagni metalmeccanici coi quali ho lavorato ed ho condiviso scelte di vita. L’augurio è:

- che la categoria si rafforzi, dopo la straordinaria prova del Contratto separato;

- che la Fiom sappia continuare ad essere presente anche nel mondo in movimento attorno: cito l’adesione ai Social Forum ed ai movimenti per la Pace come fatti che ho giudicato molto positivi per il mio essere “Cittadino”, per la capacità tutta marxiana di “stare nel gorgo” in cui gira la vita;

- che la Cassa di Resistenza decolli e diventi un esempio per il mondo del lavoro ed una tutela vera per i meno fortunati di noi;

- che l’organizzazione sappia far fruttare l’eredità intellettuale e morale di Claudio Sabattini, che ci ha da poco lasciati.

Per quanto mi riguarda, continuerò ad essere orgoglioso di considerarmi un Cipputi qualunque, di avere amiche ed amici fra di Voi: credo che senza i Metalmeccanici, e senza la Fiom, questo Paese sarebbe stato peggiore. Grazie a tutte e a tutti, ed ai Vostri prossimi successi.

Fraternamente.

Luciano Guala

Ivrea, 13 ottobre 2003