Associazione Esposti Amianto

Italian asbestos victims’ group

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Associazione Lavoro Società & Legislazione

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Il confronto che su iniziativa delle Associazioni “AL SOLE”(Ass. Lavoro Società & Legislazione) e dell’AEA (Associazione Esposti Amianto) si è sviluppato nel corso dell’ultimo anno, ha consentito di realizzare una scelta unitaria sui temi dell’amianto a partire dalle modificazioni legislative che si sono avute alla fine del 2003. Da  tutto questo è maturata la proposta di costruire, partendo dal territorio, una Conferenza Nazionale sull’Amianto, in considerazione  che la precedente Conferenza governativa del 1999 aveva concluso i lavori con un documento importante e propositivo, ma non attuato. Infatti poco o quasi nulla di quanto indicato è stato successivamente realizzato nelle diverse realtà regionali. Dopo circa un anno di incontri, convegni, seminari e di mobilitazione,  nella Sala Conferenze dell’ex Hotel Bologna (presso il Senato della Repubblica), il 20 luglio 2004 si è giunti a costituire un Comitato Promotore che insieme alle associazioni proponenti ha visto l’intervento e l’adesione delle confederazioni sindacali CGIL,CISL,UIL,  di alcuni altri sindacati autonomi e di base, di parlamentari dell’opposizione e della maggioranza di associazioni e organizzazioni scientifiche di alcuni Enti Locali significativi.

 Sulla base di tutto ciò si è deciso di indire la 

 

CONFERENZA NAZIONALE SULL’AMIANTO 

In seguito, dopo un incontro con il Comune di Monfalcone ed i rappresentanti della Regione FVG e la Provincia di Gorizia, alla successiva  riunione del Comitato promotore avvenuta in data 13 settembre 2004 presso il Consiglio regionale della Lombardia è stato deciso quanto segue:

Data e Luogo della Conferenza: 12 e 13 novembre 2004, MONFALCONE (Gorizia)

Il sindaco e la Giunta del Comune di Monfalcone assicurano il funzionamento della Conferenza dal punto di vista organizzativo e logistico.

Finanziamento:La regione Friuli Venezia Giulia, patrocinatrice della Conferenza, finanzia per una parte consistente, ma non sufficiente,  le spese della Conferenza. A tale scopo viene chiesto alle organizzazioni  facenti parte del Comitato promotore ed alle Associazioni ed Enti che aderiscono  ad aumentare il livello di finanziamento e dare il loro contributo sino alla copertura della spesa.

Svolgimento della Conferenza:

a)      La Conferenza inizierà alle ore 14 di venerdì 12 novembre con l’apertura  e i saluti delle autorità

b)      Alle ore 15 - la relazione introduttiva 

c)      Ore 15.30 - interventi concordati

d)      Ore 17.30 - discussione

e)      Ore 19.30 - interruzione - buffet

f)        Ore 20.30 - Gruppi di lavoro

g)      Ore 9 - di sabato 13 – proseguo delle riunioni dei quattro gruppi di lavoro

h)      Ore  11 - seduta plenaria: relazioni e documenti dei quattro gruppi di lavoro

i)        A seguire interventi e discussione - (Dalle ore 13 buffet, senza interruzione dei lavori)

j)        Ore 17 - Conclusione con lettura del documento finale

 

Lavoro preparatorio :

Sono stati istituiti 4 gruppi di lavoro il cui scopo è quello di elaborare e presentare alla Conferenza delle relazioni sui temi cui sono chiamati a discutere. I gruppi di lavoro sceglieranno anche i relatori che interverranno nell’assemblea plenaria. Predisporranno eventuali filmati e poster utili alla Conferenza.

I gruppi di lavoro inizieranno a incontrarsi ed a scambiarsi mail a partire da lunedì 20 settembre 2004, e fisseranno la sede dei vari incontri, trasmettendone le elaborazioni.

 

I GRUPPI DI LAVORO SONO I SEGUENTI

 

A)      EPIDEMIOLOGIA E CLINICA

Il problema epidemiologico e sanitario è in testa perché purtroppo sappiamo che gli effetti drammatici dell’esposizione si faranno sentire ancora per anni. Alcune indagini epidemiologiche sono necessarie; oltre che sui lavoratori esposti ed in particolare è necessario verificare il livello di contaminazione delle popolazioni su quei territori dove sono esistite e (probabilmente ancora esistono) fonti di rischio (fabbriche,  miniere, trasporto, porti, ecc). Resta da approfondire il tema della sorveglianza sanitaria degli ex esposti: una linea guida valida per tutto il territorio nazionale è necessaria. Nello stesso capitolo deve essere fornita un’indicazione sulle modalità di costruzione del registro degli ex esposti che allo stato attuale sappiamo essere affrontato dal solo Friuli Venezia Giulia. Così pure occorre capire quali sono le difficoltà che si frappongono alla costruzione del registro dei mesoteliomi e delle altre patologie asbesto correlate. Infine occorre arrivare a qualche conclusione sul tema della diagnosi precoce delle più gravi malattie asbesto correlate (tumore dei polmoni e mesotelioma della pleura) pur sapendo che ci troviamo ancora in un campo sperimentale. Non ultimo non ci si può sottrarre alla discussione sulle cure delle persone che da queste sono colpite, quindi dalle ultime acquisizioni scientifiche che le riguardano, nonché la gratuità completa di tutti gli interventi sanitari.

                      

B)      BONIFICHE AMBIENTALI

Il problema delle bonifiche ambientali e dello smaltimento dei rifiuti di amianto riveste la medesima importanza. Anzi è fondamentale sul piano della prevenzione. Va verificato, regione per regione, a che punto sono i censimenti dei siti contaminati, se e come questi vengono svolti e se è ineluttabilmente consequenziale la costruzione di progetti di bonifica. Il ritardo è grandissimo, a partire dalle scelte dei siti di stoccaggio.

Non si può pertanto aspettare ancora. La Conferenza deve essere in grado di definire quali sono i      luoghi più  importanti maggiormente contaminati e quindi quali richieste e rivendicazioni fare da subito. Similmente c’è il problema dei rifiuti che deve essere visto sia dal lato tradizionale, ovvero come smaltire i rifiuti dell’amianto senza che vi sia contaminazione per gli operatori e i cittadini, sia da quello sperimentale, ovvero della ricerca di nuove forme di smaltimento con modifica della stessa molecola dell’amianto. Problema che già era stato posto nella conferenza nazionale del 1999, ma che in Italia non ha avuto seguito. In questo capitolo possiamo inserire anche la questione dei sostituti dell’amianto. Parliamo principalmente delle fibre minerali artificiali sulle quali esistono indagini sperimentali e sospetti di cancerogenicità. Non sono proibite e sono al contrario molto utilizzate. Occorre dire su queste una parola precisa, occorre quanto meno invocare il principio di cautela, quindi   stabilire la necessità del loro abbandono. Inoltre poiché sono molti altri i materiali che vengono impiegati in sostituzione dell’amianto si rende pure indispensabile affermare il principio del loro non impiego fino a quando non si ha la sicurezza della loro innocuità

 

C)      LEGISLAZIONE/ BENEFICI PREVIDENZIALI      

Vi è ancora il problema giuridico. Un argomento che non è stato affrontato compiutamente dalla Conferenza nazionale del 1999. Anzitutto deve essere risistemata tutta la vicenda dei benefici previdenziali a partire dal superamento del limite dei 10 anni e della monetizzazione introdotta nel 2003, eliminando le distinzioni fra categorie di lavoratori esposti.  Devono uscire una posizione chiara da cui trarre una proposta di legge nazionale. La medesima proposta deve contenere il fondo per  le vittime dell’amianto che deve essere istituito con il concorso fondamentale di chi ha fatto profitti sull’amianto. Nonché della Legge Comunitaria 2004 che recepisce le Direttive CEE.Significative ed emblematica a tale proposito è la vertenza contro l’Eternit che si è aperta a Casale Monferrato sottoscritta da 1500 fra vittime e loro rappresentanti. pure necessario entrare nel merito dei riconoscimenti delle malattie professionali e dei risarcimenti dei danni a tutti i livelli  Oltretutto va affrontata la relazione giuridica con altri paesi sedi di multinazionali che hanno operato in Italia, come la ETERNIT di Niederurnen (Svizzera) sia per  definirne le responsabilità che per trovare dei sistemi di risarcimento del danno. Molti lavoratori sono stati contaminati lavorando all’estero e poi sono tornati ammalati, o si sono ammalati in Italia: quali riconoscimenti e risarcimenti ad essi spettano? E poi ci sono i cittadini colpiti dal cosiddetto inquinamento ambientale da amianto. Che possibilità hanno di farsi riconoscere il danno? A chi attribuire la responsabilità? In tutta questa vicenda lo scandalo maggiore – va sottolineato – è comunque il mancato riconoscimento, come pure denunciava il  documento conclusivo della Conferenza del 99, da parte dell’INAIL delle malattie professionali, particolarmente i tumori. Di fronte a 4.000 morti l’anno per malattie asbesto correlate  solo qualche decina di persone colpite vengono riconosciute. Perché? La stessa Conferenza aveva posto il problema dell’INAIL, quale ente sbagliato per il riconoscimento. La nostra conferenza deve entrare nel merito ed esprimere un  conseguente giudizio.

 

D)      L’AMIANTO IN EUROPA E NEL MONDO

Infine la conferenza deve affrontare il problema amianto dal punto di vista internazionale. La nocività dell’amianto è  simile a tutte le latitudini e non è accettabile che quello che viene proibito in Europa venga considerato sicuro in altri paesi, particolarmente quelli del terzo mondo. Dal 17 maggio 2004 fanno parte dell’UE diversi paesi dell’Est che portano dietro di sé una deregolamentazione nel campo della tutela della salute dei lavoratori e dove ancora si usa l’amianto. Questi paesi certamente si devono adeguarsi (non certo devono determinare un abbassamento dei livelli di tutela degli altri), ma allo scopo devono essere aiutati. Occorre evitare che si ponga un principio e poi non se ne faccia nulla per mancanza di risorse e di capacità tecnologiche e di personale. La Direttiva Comunitaria sull’amianto fissa termini di adeguamento lontani nelk tempo. Il convegno mondiale dell’asbesto che si svolgerà in Giappone a novembre deve dettare una serie di regole anche di ordine etico che portino alla messa al bando dell’amianto e alla sicurezza dei lavoratori e della popolazione esposta in tutto il mondo. Un obiettivo che ha posto da quando è stata fondata la rete internazionale “Ban Asbestos”, ma che non viene tradotto ai livelli istituzionali pur essendo stata posto con forza in vari paesi come il Perù, il Brasile, l’Argentina. Va quindi organizzata una grande iniziativa per fare cessare le pressioni del Canada, grande esportatore di amianto, sui paesi tradizionalmente importatori, nonché su quegli scienziati, che, in grazia dell’impiego, continuano a minimizzare gli effetti dell’esposizione all’amianto.

 

ATTIVITA’ NELLE REGIONI

Il  lavoro preparatorio per quanto riguarda le singole regioni può e deve essere svolto senza l’intermediazione del comitato promotore. Sarà cura di chi lo organizza coinvolgere tutti i soggetti e comunicare l’iniziativa al Comitato.

 Il Comitato promotore, in particolare,  organizza nell’ambito della Conferenza Nazionale un Convegno a Bari entro ottobre allo scopo di affrontare il problema dell’amianto nel Mezzogiorno

 

NB: Il giorno 24 SETTEMBRE ALLE ORE 10 PRESSO LA CGIL NAZIONALE,  a Roma, Corso d’Italia, 25  si riuniranno i responsabili del comitato promotore e dei gruppi di lavoro per verificare l’andamento organizzativo e politico della Conferenza.

 

Milano,  15 settembre 2004