Profondo dolore per la scomparsa di Ivar Oddone, maestro di tutte e tutti coloro che lottano per la tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori
Esprimiamo profondo dolore per la scomparsa del compagno e maestro Ivar Oddone. La Fiom, i metalmeccanici, le lavoratrici, i lavoratori tutti devono a Ivar Oddone una parte fondamentale della loro esperienza, della loro cultura, delle loro lotte in difesa della salute nei luoghi di lavoro. Oddone è stato un grande comandante partigiano e dopo la guerra, come medico e come militante del movimento operaio torinese, ha dedicato la sua vita alla difesa della salute delle lavoratrici e dei lavoratori. Sua è stata la fondamentale ricerca del legame diretto tra salute e organizzazione del lavoro. Sua è la fondamentale definizione dei fattori di rischio, la cui analisi rispetto all'organizzazione del lavoro ha portato un'intera generazione di militanti sindacali a formare la propria esperienza e la propria iniziativa. Dagli anni 60 agli anni 70 l'elaborazione militante di Ivar Oddone è stata fondamentale nella ripresa delle lotte e nelle grandi conquiste dei metalmeccanici e di tutti i lavoratori. Ancora oggi utilizziamo il suo manuale sui fattori di rischio, pubblicato dalla Fiom e poi dalla Flm nei primi anni settanta. Il principio della validazione consensuale, cioè della necessità che ogni condizione oggettiva dell'organizzazione del lavoro sia misurata sui reali effetti che provoca, sul piano fisico come su quello psicologico del lavoratore, e la conseguente esperienza dei gruppi omogenei, e quella dei delegati e dei consigli di fabbrica, sono tutte pietre miliari della storia sindacale italiana che sono state sostenute dall'elaborazione di Ivar Oddone. Esprimiamo quindi tutto il dolore e tutto il rimpianto dei metalmeccanici per la perdita di Ivar e possiamo solo impegnarci, come ha continuato a chiederci sino all'ultimo, a riprendere i contenuti fondamentali del suo insegnamento e a considerarli parte costituente di una cultura sindacale libera e indipendente, in grado di misurarsi da pari a pari con l'organizzazione del lavoro e il potere dell'impresa. Addio caro Ivar, la tua importanza per tutti noi, per tutto il movimento operaio, è solo pari alla tua incredibile modestia. Possiamo solo ringraziarti di quello che ci hai dato e continuare ad utilizzarlo nella difesa della salute e della dignità del lavoro.
Giorgio Cremaschi
Roma, 24 ottobre 2011 |