SALUTE AMBIENTE SICUREZZA

 Nota sulla perizia per il riconoscimento del danno biologico

 

in allegato, gli estratti della perizia effettuata da uno dei più importanti oncologi italiani, dott. Maurizio Portaluri, accolta dal Giudice nel ricorso presentato al Tribunale di Taranto da un lavoratore della ex Belleli e assistito dall’avvocato della Fiom Massimiliano Del Vecchio per il riconoscimento del danno biologico , a fronte della neoplasia prostatica di cui è sofferente.

La perizia è di grande rilevanza perché esplicita una correlazione dirette tra la neoplasia prostatica e l’attività lavorativa per le mansioni che espongono il lavoratore a elevate concentrazioni di ossido di cadmio. Questa situazione si può determinare nelle attività di saldatura o nell’uso di vernici o indurenti nei metalli soggetti a saldatura.

La perizia rileva ulteriormente anche la possibilità di neoplasie della prostata nella forma dell’adenocarcinoma, della vescica, del rene, del grosso intestino, del linfoma non hodgkin a fronte dell’esposizione alle fibre di amianto. Cioè si afferma con nettezza che la fibra di amianto ha la capacità di diffondersi anche in tessuti extrapolmonari. Dunque le patologie causate dall’esposizione all’amianto non sono solo i tumori della pleure del polmone e della laringe ma sono ben più numerosi.

Il Tribunale di Taranto non ha ancora emesso la sentenza, che speriamo accolga il ricorso del lavoratore, tuttavia l’aspetto per noi di grande rilevanza è proprio la perizia che spero aiuti tutti : rls , rsu , dirigenti delle strutture Fiom a essere ancora più attenti nel confronto di valutazione dei rischi per i lavoratori, quando si è a conoscenza della presenza di cadmio e/o amianto nelle lavorazioni o nei prodotti che si utilizzano.

Come è d’altronde necessario che si intensifichino i ricorsi legali per il riconoscimento dell’eventuale “danno biologico” quando si è in presenza di patologie correlabili alle attività lavorative svolte anche se il lavoratore interessato è andato in mobilità o in pensione.

La perizia

Roma, 26 settembre 2011