Infortuni: Fiom-Cgil, sistema sicurezza Saras incapace di evitare la tragedia


 

“L'elemento da valutare è l'accertamento da parte del magistrato di colpe e dolo da parte della Saras e dei dirigenti preposti. A prescindere dall'entità della richiesta sulla quale non possiamo esprimerci, essendo materia di assoluta pertinenza giuridica, noi consideriamo la richiesta figlia di una accurata indagine da parte dell'inquirente volta a dimostrare la colpa di Saras in quanto il sistema di gestione della sicurezza non si è mostrato capace di evitare una simile tragedia, una carenza organizzativa e una insufficiente disposizione procedurale, tutte responsabilità in capo alla Saras ed ai suoi dirigenti''.

Lo ha detto Samuele Piddiu, delegato Fiom-Cgil, a proposito delle richieste del Pm Emanuele Secci fatte ieri in aula al Gip Giorgio Altieri durante il dibattimento sull'incidente all'interno della Saras di Sarroch (CA), accaduto il 26 maggio 2009, che causò la morte di tre operai di una ditta d'appalto, la Comesa, Daniele Melis, di 26 anni, Pierluigi Solinas di 27 anni, e Bruno Muntoni di 51, tutti di Villa San Pietro in provincia di Cagliari, che morirono intossicati in un serbatoio.”

''A seguito quindi della sentenza della Thyssen di Torino di qualche giorno fa - prosegue il delegato Fiom - , facendo i necessari distinguo, trattandosi di situazione che mostrano sostanziali differenze, possiamo affermare che la Magistratura sopperisce alle carenze legislative, in quanto la riforma del testo unico sulla sicurezza il decreto legislativo 81, voluta dall'attuale Governo, ha rivisto la parte sanzionatoria che in prima stesura proponeva pene di questa natura per le funzioni aziendali responsabili di questi accadimenti''.

“'La costituzione di Parte civile da parte della Fiom Sardegna prima e della Cgil sarda poi - prosegue Piddiu - è dettata dal fatto che noi abbiamo ritenuto lesa la figura del lavoratore in quanto tale, ed essendo la CGIL un sindacato che deve tutelare i lavoratori, anche per quanto concerne la salute e la sicurezza nel posto di lavoro, abbiamo voluto svolgere questo compito, ed abbiamo fortemente voluto che si svolgesse un vero processo con tutte le parti presenti, comprese le parti lese”.

''Infatti la mancata costituzione da parte dei familiari delle vittime - continua il sindacalista - avrebbe comportato lo svolgimento di un processo senza la presenza di alcun rappresentante di parte lesa. In merito alla richiesta di risarcimento, obbligatoria in fase di costituzione parte civile, abbiamo avuto modo già di dichiarare in quella fase, ma vogliamo precisarlo ancora oggi, che si tratta di somme, qualora venissero riconosciute dal giudice - conclude Piddiu che verranno integralmente devolute in varie forme a sostenere iniziative per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori o a forme di beneficenza che abbiano valore di questa natura''.

 

Cagliari, 21 aprile 2011