SALUTE AMBIENTE SICUREZZA

 

Dopo la strage di Imperia, che segue di poche settimane quella di Cagliari e tante altre nel nostro paese, va posto sotto accusa tutto il sistema degli appalti

 

A terribile smentita degli ottimismi fuori luogo del Governo e dell’Inail sull’andamento degli infortuni sul lavoro, la nuova ennesima strage ha purtroppo ricordato che le cose non stanno cambiando e che il lavoro italiano è quello più a rischio d’Europa.”

Come ha giustamente ricordato il Procuratore di Torino, Guariniello, c’è un ritardo inammissibile nel perseguire i reati che sono causa degli infortuni gravi e mortali sul lavoro. Le ultime morti di Imperia sono avvenute solo a poche settimane di distanza da un’analoga strage, avvenuta in Sardegna negli stabilimenti Saras di Cagliari, che a sua volta ne replicava altre. Ancora una volta lavoratori si introducono in aree sature di veleni senza le minime protezioni di sicurezza e i minimi strumenti di segnalazione dei rischi di avvelenamento. Ricordiamo che in questi casi è obbligo fermare l’attività, prima di verificare il rischio, anche solo di fronte alla supposizione di esso. E’ scandaloso invece che si continui a morire nello stesso identico modo, nonostante le solite frasi di circostanza che vengono dette dopo che l’incidente è avvenuto.”

E’ necessario che la Magistratura persegua fino in fondo le responsabilità, fino ai livelli più alti. Purtroppo sinora la celerità e il rigore del procedimento alla Thyssen restano un caso isolato, altrove vige il rinvio, la prudenza e l’allungamento dei tempi dei procedimenti giudiziari, con la concreta possibilità che tutto finisca in prescrizione. Se vogliamo davvero interrompere la catena delle stragi sul lavoro è necessario che tutte le istituzioni siano ben più rigorose che nel passato, nella tutela della salute, in particolare rispetto a tutto il sistema degli appalti, che oramai, in quanto tale, è fonte di aggressione alla salute e alla vita dei lavoratori.”

Questo significa che:

  • Tutte le aziende e a maggior ragione gli enti pubblici devono essere chiamati a rispondere sulla catena degli appalti e a verificarne la congruenza rispetto agli standard di salute e sicurezza.

  • Il Governo deve usare tutti gli strumenti della legge, dagli ispettori sanitari a quelli del lavoro, per garantire la prevenzione, cioè con interventi ispettivi preventivi e a sorpresa che fermino il degrado del lavoro.

  • La magistratura deve instaurare processi rapidi che coinvolgano le responsabilità aziendali fino ai livelli massimi.”

La Fiom segue con attenzione e rigore l’andamento reale della salute e della sicurezza dei lavoratori ed è impegnata ovunque a denunciare i rischi per la salute e a intervenire con tutti gli strumenti sindacali e di legge per fermare le lavorazioni a rischio, per denunciare tutto il degrado del sistema degli appalti. In ogni caso la Fiom si costituirà parte civile in tutti i procedimenti penali sollecitando l’accertamento e la punizione delle responsabilità a tutti i livelli.”


Fiom nazionale

Roma, 17 giugno 2009