La Fiom parte civile a Taranto nel
processo sulle malattie professionali Il Giudice per le indagini preliminari di Taranto ha ammesso la costituzione di parte civile proposta dalla Fiom-Cgil, con il patrocinio dell’avvocato Massimiliano Del Vecchio, in un procedimento per la tutela della sicurezza del lavoro particolarmente importante per il numero di lavoratori deceduti e di imputati coinvolti. Sono stati rinviati a giudizio direttori dell’Ilva di Taranto, per rispondere del decesso di circa trenta lavoratori e delle lesioni provocate ad altri a fronte di varie neoplasie determinate dall’attività lavorativa ove era presente prevalentemente l’amianto. L’amianto, più altre sostanze quali l’ammine aromatiche, idrocarburi, diossina, metalli pesanti, facevano parte normalmente delle attività lavorative nello stabilimento Ilva. Conseguentemente sono stati rinviati a giudizio direttori dello stabilimento siderurgico, che si sono succeduti dagli anni sessanta alla metà degli anni novanta, quindi più di trenta imputati tra i più autorevoli manager del sistema industriale italiano. Il provvedimento è di primaria rilevanza poiché per la prima volta si afferma il principio che il sindacato si può costituire parte civile, non solo per tutelare i lavoratori i propri iscritti, ma l’insieme dei lavoratori. Questa costituzione della Fiom-Cgil è stata duramente avversata dalla difesa dei dirigenti Ilva, ma la sentenza emessa afferma invece che il sindacato può e deve tutelare un interesse proprio, istituzionale e di tutti i lavoratori. Non solo degli iscritti o dei lavoratori di una fabbrica in particolare. Il Giudice nella sua sentenza ha infatti dichiarato testualmente che: “un danno alla personalità dell'ente esponenziale, consistente nel nocumento al prestigio e all'efficacia dell'agire delle organizzazioni sindacali predette, che le stesse ben possono aver sofferto iure proprio a fronte di un così vasto fenomeno di ripetuti decessi per patologie riconducibili (quantomeno secondo l'ipotesi accusatoria) al mancato rispetto delle necessarie condizioni di salubrità e sicurezza sui luoghi di lavoro all'interno dello stabilimento siderurgico". La prossima udienza è fissata per il giorno 22 giugno per l'interrogatorio degli imputati La Fiom considera questa sentenza un riconoscimento della scelta di estendere ovunque la costituzione di parte civile dell’organizzazione in procedimenti penali riguardanti la salute e la sicurezza dei lavoratori. In particolare in questo processo la Fiom opererà perché sia fornito il massimo di documentazione e di sostegno, anche tecnico, al fine di ottenere piena giustizia per le morti per tumore.
Roma, 11 maggio 2009 |