Technymon srl: in tribunale per ottenere copia del registro infortuni. Domani la Fiom-Cgil chiede intervento ufficiale giudiziario

 

 Malgrado la legge lo preveda, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) alla Technymon  srl di Castelli Calepio da solo non è riuscito ad ottenere la copia del registro infortuni aziendale. Dalla semplice richiesta, Giuseppe Sblendorio, RLS della FIOM-CGIL, è passato alle raccomandate e, alla fine, si è rivolto al giudice, visto che l’azienda non  sembrava intenzionata a fornirgli la documentazione richiesta.

Così, il 21 ottobre scorso il Tribunale di Bergamo ha emesso un decreto ingiuntivo in cui si ordina alla Technymon di consegnare immediatamente la copia del registro infortuni e di pagare una somma di 546 euro a titolo di spese legali.

Malgrado ciò, l’azienda metalmeccanica di Castelli Calepio, che occupa 96 lavoratori nella produzione di cuscinetti a trascinamento, ovvero componenti meccaniche utilizzate anche nel mercato automobilistico, ha presentato opposizione al decreto.

Ora, la FIOM-CGIL ha deciso di non attendere la prossima udienza, già fissata per il 16 giugno prossimo, e annuncia che domani chiederà l’intervento dell’ufficiale giudiziario all’interno della Technymon.

“Oggi in Italia è difficile cercare di salvaguardare la sicurezza nei luoghi di lavoro, anzi a volte risulta per noi RLS addirittura impossibile” ha commentato poco fa Giuseppe Sblendorio, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza della FIOM-CGIL. “Ci si scontra contro gli interessi aziendali, tanto che questa volta siamo finiti addirittura in Tribunale per chiedere il rispetto della legge. La figura degli RLS è stata in teoria pensata come centrale sia dalla legge 626 che dal successivo Testo unico. Eppure capita che ci scavalchino. E un operaio che deve decidere di accettare mandato di RLS a volte sa che va incontro a problemi sicuri”.

 

Ufficio Comunicazione CGIL Bergamo

 

Bergamo, lunedì 19 gennaio 2009