"No alla generalizzazione
dei test sulle tossicodipendenze"
In queste
settimane stiamo assistendo a una diffusa richiesta da parte di tante
aziende metalmeccaniche di sottoporre i propri dipendenti
obbligatoriamente a test per verificare la presenza di alcool e sostanze
stupefacenti.
Dobbiamo
respingere con fermezza queste richieste, in quanto la tutela della
salute del singolo come dell’insieme dei lavoratori sicuramente non
passa attraverso una “ schedatura” delle abitudini personali degli
stessi e perché in assenza di precise tutele e garanzie , si può
determinare con l’utilizzo di questi test una situazione di “
ricattabilità “ nei confronti dei lavoratori stessi; permettendo alle
stesse aziende di crearsi un alibi a fronte di eventuali infortuni,
attribuendone sicuramente la responsabilità al lavoratore a causa delle
sue abitudini e comportamenti.
Queste
richieste delle imprese sono apertamente sostenute dal governo, che ha
promosso normative in tale direzione.
Cgil Cisl Uil
si sono già espresse apertamente contrarie a tali richieste e normative
in un comunicato che vi alleghiamo, insieme alle richieste di incontro
su questi temi inoltrate al Ministro del Welfare Sacconi e al Presidente
della Conferenza delle Regioni Errani.
Nel contempo
c’è l’esigenza di contrastare immediatamente ed efficacemente questi
comportamenti e anche con i contributi e pareri dei legali della Fiom e
della struttura nazionale della Cgil, vi presentiamo delle linee guida
che crediamo possano essere utili a voi come alle Rsu.
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si devono
diffidare immediatamente le aziende che intendono attivare i test
obbligatori in quanto il provvedimento approvato dalla conferenza
Stato Regioni il 18 settembre 2008 relativamente alle “ procedure
per gli accertamenti sanitari di assenza di tossicodipendenza o di
assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope in lavoratori
addetti a mansioni che comportano gravi rischi per la sicurezza ,
l’incolumità e la salute di applicative del provvedimento n° 99 / cu
del 30 ottobre 2007 ( G:U: n° 266 del 15 novembre 2007) non è stato
pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale e conseguentemente non è ancora
applicabile.
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Si devono
respingere, anche con una formale diffida e/o denuncia tutte le
richieste per sottoporre obbligatoriamente ai test tutti i
lavoratori dell’azienda o del sito produttivo coinvolto, in quanto
ai test possono essere eventualmente sottoposti solo i lavoratori
che svolgono le mansioni considerate nell’allegato di cui l’intesa
C.U. del 30 ottobre 2007, che per la nostra categoria sono solo: A)
addetti, manovratori, conduttori e addetti agli scambi di altri
veicoli operanti su binari, rotaie B) gruisti che operano in cabine
non poste in terra C) addetti alla guida di macchine di
movimentazione terra ( pale meccaniche, escavatrici ect) D) addetti
alla guida di macchine di movimentazione merci (muletti) che
svolgono queste attività con continuità e posseggono il relativo
patentino
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Si deve
respingere qualsiasi tentativo delle aziende di sospendere un
lavoratore dal lavoro in quanto non idoneo o anche solo parzialmente
idoneo alla mansione perché risultato positivo al test, anche solo
per un uso occasionale e magari lontano nel tempo di sostanze
stupefacenti, in quanto come si ritiene non idoneo, solo un
lavoratore che risulta bronchitico cronico e non perché è un
fumatore, cosi si può ritenere non idoneo solo un lavoratore che è
tossicodipendente manifesto.
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Si deve
respingere con fermezza l’idea che venga attribuito al datore di
lavoro e di conseguenza al medico competente un ruolo che non gli è
proprio; in quanto questi interverrebbero non per agire sulle
condizioni di lavoro, tutelando cosi la salute dei propri dipendenti
ma interverrebbero sulle abitudini occasionali e saltuarie delle
singole persone.
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Si devono
impedire che i test si svolgano nell’assoluta mancanza di garanzia
di anonimato per i lavoratori coinvolti soprattutto quando questi
vengono realizzati da strutture private.
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Nella
malaugurata eventualità di un infortunio la Rsu e gli Rls devono
immediatamente intervenire per diffidare che si realizzi quanto
previsto nel provvedimento da noi contestato e cioè che il datore di
lavoro richieda immediatamente il test per il lavoratore coinvolto
per accertare una eventuale assunzione di stupefacenti.
Queste prime
indicazioni di comportamento riteniamo che debbano essere applicate in
ogni azienda dove si intendesse procedere in questa direzione anche
perché solo cosi si potrà sostenere efficacemente l’iniziativa che si
intende portare avanti di chiedere l’annullamento della norma attraverso
il ricorso al Tar.Vi chiediamo inoltre di fornirci puntualmente le
informazioni relative a questa vicenda.
Roma, 7 ottobre 2008
Nota Cgil Cisl Uil e
lettere al Presidente della Conferenza delle Regioni e al Ministro della
Salute |