Giorgio Cremaschi: la direttiva UE sugli orari è un attentato alla salute dei lavoratori, gravissima la scelta del Governo di appoggiarla.

 

La direttiva europea sugli orari di lavoro è un attacco diretto alla salute e alla sicurezza dei lavoratori. La possibilità di lavorare fino a 60 ore settimanali e in alcuni casi fino a 65 e addirittura a 78, con semplici deroghe individuali ai contratti mette in discussione l’intero sistema di regole e di leggi nel nostro Paese.

È bene ricordare che i lavoratori morti alla ThyssenKrupp operavano da 12 ore. Oggi se fosse applicata questa direttiva si potrebbe lavorare regolarmente fino a 13.

Ma ancor più grave è poi il fatto che la deroga sugli orari possa essere sottoscritta individualmente. Se si tiene conto della precarietà del mercato del lavoro, si capisce come lavoratrici e lavoratori ricattati per l’assunzione potrebbero sottoscrive clausole sugli orari perfettamente legali, ma distruttive della loro salute.

È gravissimo che il Governo italiano che conosce perfettamente la situazione lavorativa del paese abbia sottoscritto questa direttiva. Ora è necessario opporsi in tutti i modi alla sua attuazione nel nostro Paese, perché altrimenti le morti e gli infortuni sul lavoro aumenteranno.

 

 

Roma, 11 giugno 2008