Giorgio Cremaschi: “Gravissima responsabilità della Fiat nell’infortunio mortale a Melfi. La Fiom parte civile contro l’azienda”

 

Giorgio Cremaschi, responsabile salute e sicurezza della Fiom ha rilasciato la seguente dichiarazione sull’infortunio mortale avvenuto alla Fiat Sata di Melfi

 

La morte di Domenico Monopoli, operaio di 43 anni, dipendente della Fiat Sata di Melfi, dimostra che la tragica catena degli infortuni mortali sul lavoro non si è in alcun modo interrotta e che sono sbagliati anzi dannosi tutti i facili ottimismi che sono seguiti ai dati Inail, che annunciavano una riduzione statistica degli infortuni mortali.

La realtà è che il dato Inail è puramente casuale, nulla è cambiato nell’organizzazione del lavoro e nel rischio mortale per tante lavoratrici e tanti lavoratori e, anzi sempre più frequenti sono gli incidenti nelle grandi aziende che dovrebbero avere una organizzazione del lavoro priva di rischi come quelli che producono questi morti.

Alla Fiat i rischi per la salute e per la vita dei lavoratori sono in questi anni aumentati notevolmente e lo dimostra lo stillicidio degli infortuni  mortali e gravi anche nei grandi stabilimenti. Bene hanno fatto i lavoratori e le organizzazioni sindacali a scioperare subito fermando lo stabilimento Fiat Sata di Melfi, ma ora è necessaria una azione decisa a tutti i livelli istituzionali. E’ bene infatti ricordare che in un recente incontro convocato dal ministero della Sanità presso la prefettura di Potenza e nei successivi incontri sulla salute e sicurezza convocati sempre presso il ministero della Sanità, la Fiat non si è neppure presentata. Nello stesso tempo la direzione del gruppo, dava luogo ad una ridicola campagna per la sicurezza, scavalcando gli RLS e inventandosi la figura dei “capitani per la sicurezza”. Tutto questo dimostra che, a parte la propaganda, la Fiat continua a considerarsi estranea al rispetto effettivo delle norme a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e soprattutto l’organizzazione del lavoro, continua a non essere concepita con al centro la salute e la sicurezza di chi lavora.

Nell’esprimere dolore e cordoglio per la nuova vittima dell’insicurezza del lavoro annunciamo fin da ora che la Fiom si costituirà parte civile contro la Fiat per l’infortunio mortale e chiederà che la Magistratura persegua le responsabilità a tutti i livelli. Allo stesso tempo la Fiom coordinerà a livello nazionale tutta l’attività degli RLS del gruppo Fiat, con una prima riunione a Torino il 7 aprile, in modo da intervenire in maniera diffusa ed organizzata sui gravissimi rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori nel Gruppo.

 

Roma, 26 marzo 2008