Dichiarazione Giorgio Cremaschi sul giovane ucciso a Parma
Giorgio
Cremaschi, responsabile dell’Ufficio Salute e Sicurezza della Fiom e
segretario nazionale, ha rilasciato la seguente dichiarazione. “Un
giovane apprendista di 19 anni, Andrea Arduini, è morto a Parma,
schiacciato da pesanti profilati di metallo.” “Inizia
così, al di là delle dichiarazioni, delle promesse e delle intenzioni,
la ripresa del lavoro dopo la pausa estiva.” “Andrea
era un apprendista ai primi giorni di lavoro, che non avrebbe in nessun
modo dovuto essere messo a operare in condizioni che sono di estrema
pericolosità anche per un lavoratore esperto. Ancora una volta la
trascuratezza delle norme sulla sicurezza e i cosiddetti nuovi rapporti di
lavoro, che spesso lasciano le persone in balìa delle incertezze e della
precarietà, producono una miscela micidiale che alla fine distrugge vite
umane.” “Non
si può morire di lavoro a 19 anni, in una delle province più ricche di
uno dei paesi più ricchi del mondo. La strage sul lavoro continua e
continuerà fino a che non cambierà radicalmente il modo di lavorare,
fino a che la priorità non verrà davvero data alla salute e alla
sicurezza delle persone, fino a che non si interromperà la catena della
precarizzazione del lavoro che, è un dato oggettivo, è sicuramente
responsabile della persistenza e dell’aumento degli infortuni e degli
omicidi bianchi.” “All’incommensurabile
dolore dei familiari, che si vedono strappato un figlio che credevano
appena sistemato al lavoro, va tutta la solidarietà e tutto il sostegno
nostro. Chiediamo, ancora una volta, che sia fatta piena luce su tutte le
responsabilità dirette e indirette e che esse siano perseguite civilmente
e penalmente. Chiediamo che le istituzioni preposte intervengano ovunque
per controllare l’utilizzo del rapporto di lavoro di apprendistato, che
sta diventando una nuova forma di rapporto di lavoro precario. È
necessaria una profonda revisione di tutta la legislazione sui rapporti di
lavoro, non solo per garantire maggiori diritti, ma per combattere la
fascia grigia dei vari contratti a termine, ove le imprese impongono ai
lavoratori di operare al di là e al di sopra delle proprie possibilità e
capacità.” “Chiediamo
alle istituzioni di passare tutte dalle parole ai fatti e di mettere la
salute delle persone che lavorano al primo posto nella loro concreta
attività.” “Questo
nuovo omicidio bianco ci impegna ancora di più nella lotta contro la
precarietà e per i diritti, per tutelare la salute dei lavoratori con
tutti gli strumenti sindacali, legali, della mobilitazione civile e
culturale.” Roma, 28 agosto 2007 |