La questione “amianto”, non finisce mai! petizione

 

LA PETIZIONE CHIEDE AL PRESIDENTE DEL SENATO ED AL PRESIDENTE DELLA CAMERA CHE SI ATTIVI URGENTEMENTE IL DIBATTITO PARLAMENTARE DI MERITO PER UNA NUOVA LEGGE SUL CANCEROGENO AMIANTO CHE DIA LA CONFERMA DEI DIRITTI DEI LAVORATORI ESPOSTI ED EX ESPOSTI, LA TUTELA DEI CITTADINI, UNA PREVENZIONE SANITARIA MIRATA.

La Fiom ha aderito e contribuito fattivamente, con molti di noi, alla Conferenza nazionale non governativa sull’amianto di Monfalcone (Go), del novembre 2004, insieme a Fim e Uilm. Riteniamo che sia necessario un nostro ulteriore contributo in tutti i territori interessati alla questione amianto, partendo dalla PETIZIONE POPOLARE.

La questione amianto proposta nel Ddl: Disposizioni a favore dei lavoratori e dei cittadini esposti ed ex esposti all’amianto e dei loro familiari, nonché delega al Governo per l’adozione del testo unico in materia di esposizione all’amianto, presentato dai senatori Casson, Malabarba, Tibaldi, Baio Dossi, Ripamonti, ed altri ( vedere sito della Fiom: testo del Senato n° 23, 54 senatori; un testo simile è stato presentato alla Camera dei Deputati). Il D.d.L. raccoglie molte richieste avanzate nella Conferenza di Monfalcone.

Il Testo del Ddl è stato presentato nella prima seduta del Senato il 28, aprile, 2006, che ha coinciso con la giornata mondiale di lotta all’amianto.

Alcuni territori hanno già, celermente, avviato le raccolte di firme della PETIZIONE, inviandole ai Presidenti del Senato, Franco Marini, ed al Presidente della Camera, Fausto Bertinotti.

La PETIZIONE chiede l’adesione dei lavoratori interessati, dei cittadini che hanno subito l’inquinamento personale e del territorio del pulviscolo delle fibre di amianto trovandosi a rischio di danni patologici, oggi latenti.

La PETIZIONE chiede la discussione urgente in sede parlamentare del Ddl Casson, per evitare quanto successo nelle due passate legislature ( 10 anni ), da subito, per rimuovere quanto definito nel Decreto Legge del 30. settembre. 2003, all’art. 47, convertito dal Parlamento nella Legge 326 del 24 novembre 2003, che ha modificato i criteri di riconoscimento previdenziali e le modalità di esposizione solo con i coefficienti di 100 fibre per litro di aria in costanza di 8 ore lavorative continuative che ha provocato lotte con molte ore di sciopero in molte aziende, con forti solidarietà di cittadini e di molte Amministrazioni.  

[Annotiamo: come noto i contratti di lavoro nazionali e gli accordi aziendali, da alcuni decenni, definiscono non solo le pause fisiologiche, ovviamente, le pause di riposo tecniche, oltre diversi tempi di prestazione per i turnisti sia di impianto che di manutenzione e di indotto. Qualcuno ha pensato, surrettiziamente, di adottare un ulteriore moltiplicatore alle 100 fibre litro.

Il livello minimo non corrisponde a nessun criterio: 200 fibre litro sono definite dalla Direttiva Europea, recepita nel 1991 dall’Italia, è fissato come soglia di RISCHIO MASSIMO l’operatività degli addetti alle lavorazioni, per cui si determina l’interruzione dei lavori – con le varie procedure di sicurezza per il personale- l’annotazione sul registro di rischio “esposti amianto” e relativa segnalazione alla USL].

La Legge , voluta dal precedente Governo, non ha previsto alcun finanziamento alle Regioni per il sostegno sanitario per gli ex – esposti e per gli esposti ( coloro ancora al lavoro nei siti in cui vi è stato il riconoscimento di esposizione al cancerogeno), tentando la depenalizzazione dei reati che prevedevano danni per la salute dei lavoratori (Codice civile, 2087), nessun finanziamento per il censimento dei siti con inquinamento da amianto, come previsto dalla legge 257 ’92, nessun sostegno ai programmi di bonifica ambientale delle aree inquinate, e criteri necessari per la definizione dello smaltimento dei composti di amianto rimossi.

Ha invece definito il vincolo della presentazione delle domande dei riconoscimenti previdenziali all’Inail, necessarie per la successiva presentazione delle richieste agli Enti previdenziali, entro il 15. giugno. 2005 riducendo al 1,25 il coefficiente moltiplicatore ( invece che sei mesi per anno, a tre mesi per anno) dopo i dieci anni di esposizione o a scelta del lavoratore l’anticipazione dell’età pensionabile, senza la rivalutazione dei periodi. Per i lavoratori marittimi, ferrovieri, personale militare…….procedure specifiche separate, non precisando le prestazioni in servizio militare ( di leva o di servizio) le competenze di documentazione alle varie amministrazioni militari, che hanno un loro sistema sanitario autonomo.

Il Disegno di legge presentato affronta alcuni punti, che ricordiamo sinteticamente, rinviando alla lettura del testo pubblicato dal Senato:

-         sorveglianza sanitaria degli ex esposti e degli esposti al cancerogeno;

-         censimento dei siti a rischio accertato da parte delle Regioni;

-         come previsto dalla legge 257 ’92, una nuova Conferenza nazionale sull’amianto, come quella del 1999, organizzata dal Ministro della Sanità [alla luce della nuova Direttiva dell’U. E. sui prodotti a contenuto di amianto];

-         finanziamento del Fondo nazionale di indennizzo di quanti riconosciuti esposti all’amianto, fin dagli inizi degli eventi patologici gravi;

-         potenziamento del sistema di rilevazione dei casi di mesatelioma pleurico o di asbesto correlati, a carico delle strutture sanitarie nazionali e regionali;

-         programmazione di medio e lungo periodo delle bonifiche degli impianti industriali, pubblici, privati e dei territori;

-         modalità di discariche specifiche per materiali composti di amianto;

-         modifica del criterio di definizione dell’esposizione, eliminando le 100 fibre litro per 8 ore di lavoro;

-         eliminazione del vincolo della data del 15 giugno 2005, per la presentazione delle domande all’INAIL per i requisiti previsti con i curricula od i sostitutivi;

-         definizione dei criteri per poter percepire il riconoscimento delle agevolazioni previdenziali di risarcimento per quanti esposti, anche per periodi inferiori ai 10 anni ( 521 settimane) con aliquote ridotte per i vari periodi annuali.

  Rimaniamo in attesa delle vostre osservazioni per le modifiche necessarie al Disegno di legge Casson ed altri.

QUANTO DA VOI PROGRESSIVAMENTE RACCOLTO E’ OPPORTUNO INVIARLO AI DUE PRESIDENTI DEL SENATO E DELLA CAMERA DEI DEPUTATI.

Segreteria del Presidente del Senato della Repubblica “On. Franco Marini” Fax: 06-67062022 e-mail: segreteriagabinettopresidente@senato.it

Segreteria del Presidente della Camera On. Fausto Bertinotti fax: 06-6789139, e-mail: Bertinotti_f@camera.it

Gli originali, all’inizio di settembre, potrete inviarli all’ indirizzo che vi comunicheremo, per effettuare una consegna collettiva.

Come già richiesto, siamo interessati a conoscere il numero delle adesioni che vengono raccolte dai metalmeccanici, con il contributo delle altre Categorie e delle Confederazioni, che realizzate.

Rimaniamo in attesa di un vostro riscontro prima della fine di luglio.

Vi informiamo che il Presidente della Commissione Lavoro del Senato, T. Treu, ha proposto di mettere all’ Odg dei lavori della Commissione il Ddl Casson.

 

Ufficio Sas – Fiom nazionale

Gianfranco Tosi