Contro l’abrogazione del rischio amianto La
Fiom Cgil sostiene le manifestazioni e gli scioperi proclamati dalle RSU in
questi giorni in tutta Italia, a cui partecipano migliaia di lavatori, che
chiedono il ritiro dell’articolo 47 del Decreto Legislativo 269 del 2 ottobre
03 e della contro riforma delle pensioni. Il
provvedimento di governo non solo è iniquo ma coercitivo nei confronti di
lavoratori già riconosciuti esposti dall’INAIL, imprese già censite come
siti ad alta concentrazione di manufatti di composto di amianto da parte delle
strutture Sanitarie delle USL e dalle Regione e/o dai Comuni, spesso con piani
di bonifica in corso. La
Fiom Cgil chiama le lavoratrici e i lavoratori a partecipare ai presidi continuativi presso tutte le sedi istituzionali e di
informazione (Prefetture, sedi dei Comuni, delle Provincie, delle Regioni, della
RAI) in occasione della apertura della discussione al Senato del Decreto Legge,
nonché al presidio nazionale indetto di fronte al Parlamento da Cgil, Cisl e
Uil. Rivendichiamo
la abrogazione immediata dell‘Art. 47 del D.L. 269, ripristinando così la
possibilità di accesso al pensionamento per migliaia di lavoratori già
dimessisi dall’impresa o in mobilità. La
FIOM CGIL, avanza alcune proposte, per
un dibattito parlamentare rispondente alla realtà dell’esposizione al rischio
del cancerogeno amianto: annullamento
del testo in tutti i suoi commi; mantenimento
ed incremento del finanziamento da parte del ministero dell’ Economia e delle
finanze all’INPS a copertura per
le annualità di previsione della Legge Finanziaria e dei collegati; validità
degli attestati già rilasciati dall’ INAIL. In
sostituzione del testo dell’Art. 47: con
il legittimo dibattito nella Commissione Lavoro del Senato, che per due anni ha
già discusso le varie proposte di modifica della legge 257 / ’92 e della 271
/ 93, nella coerenza del Decreto Legislativo 277 / 91 (in recepimento delle
Direttive CEE) e della legge 169 del 31.07.’02, possano essere avanzate modifiche integrali: gli
attestati rilasciati dall’ INAIL, su parere delle
CONTARP, anche quelli operativi in ragione delle linee di indirizzo del
Ministero del Lavoro, hanno validità. secondo i periodi di maturazione con la
normativa del pensionamento, non quello della contro – riforma previdenziale; I
benefici devono essere per tutti i lavoratori dipendenti di imprese
manifatturiere industriali, dell’edilizia, dell’estrazione, di dipendenti
civili dello stato (Arsenali in primo luogo), dei marittimi, degli operai e
tecnici delle ferrovie ( in coerenza delle sentenze della Corte di Cassazione); Un
riconoscimento equo per gli esposti con attestati dell’INAIL per periodi
inferiori ai 10 anni ( non inferiore al coefficiente 1,3); Il
coefficiente di maggiorazione vale quale anticipazione del pensionamento come da
legge 257 / 92, avendo i lavoratori una attesa
di vita inferiore in ragione dei
rischi di esposizione al cancerogeno amianto, rispetto a quelli medi (per
effetto indotto anche i loro familiari); Entro
365 giorni dall’entrata in vigore i dipendenti di imprese in cui sia stato
manipolato il composto di amianto hanno diritto alla presentazione di apposita
domanda all’Ente certificatore; inoltre: Istituzione
del Fondo di rischio per gli esposti e gli ex esposti a carico del Mistero
dell’Economia per il 25% e del 75% a carico delle aziende; Finanziamento
specifico da parte del Ministero della Sanità per la prevenzione e per le cure
degli ex esposti e degli esposti al cancerogeno; Sostegno
alle bonifiche dei siti industriali, a tutela dei dipendenti e delle popolazioni
circonvicine; Obbligo
annuale per le Regioni di apposita comunicazione delle verifiche realizzate; Redazione
annuale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità di specifico rapporto dei
casi di mesatelioma causato da forme tumorali di amianto, piani di sostegno
nazionale per interventi mirati. Proposte
concrete che non ledono i diritti di chi è stato esposto al rischio
cancerogeno dell’amianto.
FIOM-CGIL NAZIONALE Roma, 14 ottobre 2003 |