Il Tribunale del Lavoro boccia il licenziamento di un delegato sindacale della FIOM CGIL alla Icoma di Manfredonia e ne ordina il reintegro

 

La sentenza giunge dopo oltre dodici mesi dal provvedimento assunto dall’azienda metalmeccanica che contestava al delegato –in quei giorni impegnato per l’organizzazione dello sciopero generale- l’assenza dal proprio posto di lavoro

Ci sono voluti più di dodici mesi, ma alla fine il delegato sindacale della Fiom alla Icoma di Manfredonia, licenziato dall’azienda insediatasi nell’area di contratto e specializzata nella produzione di linee e macchinari per molini e pastifici, ha visto riconosciute le sue ragioni dal Tribunale del Lavoro.

La vicenda risale a fine novembre 2005, a ridosso dello sciopero generale nazionale che fu indetto da Cgil, Cisl, Uil nella giornata del 25 novembre, contro le politiche economiche dell’allora governo di centrodestra. Massimo era stato l’impegno del delegato della Fiom per la riuscita della mobilitazione nell’azienda metalmeccanica. Al lavoratore l’azienda contestò l’abbandono immotivato del posto di lavoro; a nulla valsero le motivazioni addotte dal delegato sindacale, che ricevette la lettera di licenziamento in data 3 dicembre 2005. Il 5 dicembre, contro la decisione unilaterale dell’azienda, vi fu uno sciopero indetto da Cgil, Cisl, Uil al quale aderirono tutte le 39 unità impegnate alla Icoma.

Il licenziamento fu quindi impugnato dal lavoratore con il sostegno della Fiom-Cgil. A febbraio 2007 la sentenza definitiva del Tribunale del Lavoro di Foggia ha accolto il ricorso del lavoro, dichiarando l’illegittimità del provvedimento di licenziamento e ordinando la reintegrazione del delegato sindacale sul posto di lavoro. La società è stata altresì condannata a corrispondere al lavoratore la retribuzione mancata rivalutata, e al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali dal licenziamento all’effettiva reintegra.

“Reintegra che a distanza di venti giorni dalla sentenza –denuncia Antonio La Daga , segretario generale della Fiom-Cgil di Foggia- ancora non c’è stata. Resta l’importanza della sentenza che suona a monito per tutte quelle industrie, soprattutto nel contratto d’area, che credono di poter fare carta straccia dei diritti dei lavoratori. Il sindacato nel caso specifico si era impegnato per una risoluzione ragionevole della vertenza. Quel che conta è che il nostro delegato sindacale ha visto riconosciuti i suoi legittimi diritti, in primis quello alla conservazione del posto di lavoro”.

 

Ufficio Stampa e Comunicazione

Foggia, 9 marzo 2007