Roma,
14 maggio 1999:
Collegamento alla sezione del sito Fiom creata per lo sciopero del 14 maggio 1999 Una manifestazione imponente, 180.000
metalmeccanici in piazza con uno sciopero che portava a 36 le ore di astensione
dal lavoro per questa vertenza contrattuale. Dopo questa giornata, invitate dal
governo dell’allora presidente del Consiglio Massimo D’Alema e convocati dal
ministro del Lavoro Antonio Bassolino, le parti si avvicineranno sempre di più
finché l’8 giugno verrà accettata la proposta conclusiva del ministro e
firmata l’intesa che chiuderà la vertenza più complessa del decennio. «180 mila metalmeccanici sfilano a
Roma per il contratto. Una grande manifestazione che si concluderà in piazza
San Giovanni e che si caratterizza per la significativa presenza di giovani:
sono moltissimi, giunti da tutta Italia. Negli slogan si difendino i contenuti
della vertenza con il tradizionale spirito battagliero, e si esprime anche la
richiesta di pace nei Balcani. Nel corteo i leader della sinistra e anche un
ministro, il titolare della Giustizia, Oliviero Diliberto, la cui presenza
accenderà vivaci polemiche. D’Alema prende la penna e scrive ai segretari
generali di Fim, Fiom, Uilm: il contratto si farà.» (Metalmeccanici,
pag. 86) «Questa
grande manifestazione sia in grado di testimoniare della volontà, della forza,
della determinatezza dei lavoratori e delle lavoratrici metalmeccaniche per la
realizzazione del contratto. (…) Salutiamo i lavoratori di Bassano del Grappa che sono
arrivati con un pullman alle 4 di questa mattina; anzi alle 3. I metalmeccanici
sono sempre alle prese con le questioni dell'orario; dei treni, dei pullman o di
lavoro che è più complicato. (…) Al presidente Ciampi, ovviamente, un
augurio di buon lavoro; ma se vuole cominciare bene butti un occhio su questa
vicenda del contratto nazionale dei metalmeccanici. (…) La partecipazione a
questa enorme partecipazione è altissima. Sono ancora in arrivo tre treni, sono
centinaia i pullman bloccati sulla tangenziale e l'anulare. Noi siamo convinti
che questa grande manifestazione oramai ha oltrepassato di parecchio l'obiettivo
che ci eravamo posti. E a me viene da fare una considerazione: noi abbiamo
richiesto 87.000 per il recupero salariale, ebbene i metalmeccanici in piazza
San Giovanni sono esattamente il doppio: 174.000 e come le 87.000 non sono
trattabili.» (Gino
Mazzone, responsabile organizzativo Fiom-Cgil, dal palco di piazza S. Giovanni) «È una manifestazione bellissima
soprattutto perché sono venuti moltissimi giovani, uomini e donne, modificando
la fisionomia fondamentale delle grandi manifestazioni metalmeccaniche. Giovani
in grande maggioranza e meno giovani che combattono per gli stessi obiettivi.
(…) Il contratto è importante perché è
diventato ancora di più l’unica garanzia essenziale per tutti i lavoratori
italiani, siano essi al Nord al Sud, al Centro. Perdere il contratto vorrebbe
dire perdere la fisionomia stessa di un sindacato dei lavoratori. La
Federmeccanica gioca a liquidare il contratto e qualsiasi forma di
contrattazione, per questo il contratto è così importante anche sul piano
politico, perché deciderà dei diritti e delle possibilità di contrattazione
per tutto il futuro. Noi chiediamo al governo di intervenire e di chiarire la sua posizione perché, come il governo sa, il contratto dei meccanici è dentro il Protocollo del 23 luglio 1993 e del Patto di Natale e quindi ne è una parte integrante, senza il contratto dei meccanici cadrebbe anche la concertazione in Italia.» (Claudio Sabattini, segretario generale della Fiom, intervistato in piazza S. Giovanni) |