No alla cassa. Via alle mobilitazioni

 

La decisione simultanea delle imprese che operano sui centri di meccanizzazione postale per conto di Elsag (Stac e Logos) di attivare massicce dosi di Cassa integrazione e altri istituti (Ferie e Par) per i lavoratori che operano nei vari centri di meccanizzazione postale, senza nessun serio confronto locale è un atto inaccettabile, come sono inaccettabili le quantità di riduzione di organici prospettate nei singoli turni a copertura del servizio, che in diversi centri raggiungono il 30-40% della forza occupata.

Negli incontri recentemente fatti le Direzioni aziendali non ha fornito nessun dettaglio relativo alla manodopera necessaria nei centri e le stesse imprese erano in attesa di conoscere dai committenti Poste e Elsag gli effetti della riorganizzazione introdotta (progetto 8venti).

Come organizzazioni sindacali abbiamo espresso la nostra contrarietà all'uso della Cassa integrazione e dato la disponibilità a verificare a livello territoriale un calendario condiviso nell'uso delle ferie arretrate, dove presenti, previo accordo con le RSU.

Nulla di tutto ciò sta avvenendo e anzi c'è un tentativo di uso unilaterale ed indiscriminato di vari istituti – Cassa, ferie, Par eccetera – colpendo pesantemente i lavoratori e la garanzia del servizio stesso che in quelle condizioni non è possibile né garantire né fare.

Pertanto in tutti i centri si apre immediatamente lo stato di agitazione e le relative iniziative che saranno definite caso per caso, secondo un programma di massima.

Le organizzazioni nazionali chiedono ad ElsagDatamat e a Poste di intervenire immediatamente nei confronti delle ditte in appalto e sub appalto per far cessare uno stillicidio, che ha tutta l'aria di presa in ostaggio dei lavoratori per regolare conti commerciali tra le parti.

Non è nostra intenzione né essere utilizzati né stare fermi ad aspettare gli eventi. Prima di tutto per noi c'è la difesa del lavoro e della professionalità.
 

Fim e Fiom nazionali

 

Roma, 14 febbraio 2011