Cofathec: il progetto di fusione continua ad andare avanti

 

Nell’ultimo incontro svoltosi il 31 Gennaio 2007 a Parigi, tra la Direzione di Gaz de France e il CAE (Comitato Aziendale Europeo), la Direzione ha riconfermato la validità e la funzionalità del suo Progetto.

La Corte Costituzionale Francese, pur considerando legittima la Fusione,  la procrastinava a dopo il 1 luglio 2007 (data della liberalizzazione dei mercati Energetici in Francia ed in Europa).

Nonostante la decisione del tribunale di Parigi di accogliere un reclamo del CAE, riguardo la mancanza di informazioni nelle filiali Francesi ed Estere sugli effetti della fusione, Gaz de France continua a ritenere l’obbiettivo della fusione con Suez di importanza prioritari: ha infatti presentato il 16 Gennaio 2007 ricorso alla “Cour de Cassation” con rito abbreviato.

La “Cour de Cassation”  ha dato il termine dei 3 mesi per ampliare le memorie, e di 2 mesi per le memorie difensive .

Il CAE., applicando un suo diritto, ha richiesto la supervisione di due società di esperti, per verificare le ricadute occupazionali, organizzative e strategiche che la nascita del nuovo Gruppo potrebbe creare nel settore dei Servizi di G.d.F. (Gaz de France), dove sono presenti il Gruppo Cofathec ed il Gruppo Elyo.

Le società hanno lavorato con documenti richiesti e ricevuti con fatica da G.d.F.

La sintesi del loro lavoro, e le risposte ricevute dalla Direzione di G.d.F., non hanno che confermato i ns. timori, e più precisamente:

-          La Direzione ha affermato che non sa ancora come sarà la struttura del Gruppo Servizi;

-          Di conseguenza non si sa ancora chi sarà a gestire la nuova Società di Servizi, se verrà adottato il sistema organizzativo Cofathec, con un “braccio operativo” di 1275 tra tecnici ed operai su un totale di 2215 dipendenti, oppure un sistema organizzativo Elyo che ha 75 tecnici su un totale di 768 dipendenti;

-          Non è chiara l’ubicazione della Sede della nuova Società, poiché la Cofathec ha la propria Sede a Roma, mentre la Elyo ha la propria Sede a Milano.

Tenendo conto solo di questi fattori, si evince subito il problema dei “doppioni” nelle Sedi, con la creazione di sovrapposizioni nel settore amministrativo e quindi, di conseguenza, si avranno degli esuberi in Sede e, a cascata, nelle filiali perché almeno in sei città i dei due Gruppi hanno entrambi delle loro basi operative.

Le due Società lavorano in tutta Europa, ma solo in Francia ed in Italia, dove Cofathec è più presente, si presume ci siano i maggiori impatti negativi sull’occupazione.

Il nuovo Gruppo nel suo insieme potrà contare su circa 46.000 dipendenti, ma gli esperti hanno previsto che, analizzando solo la Francia e l’Italia, si potranno avere tra i 350 e i 700 dipendenti in esubero, mentre in una precedente riunione, la Direzione ha affermato che  si potevano prevedere 2.000 esuberi compensati però con un turnover naturale di 1.000 dipendenti l’anno, quindi per loro il problema non è grave.

Dato che la data della possibile fusione è stata spostata almeno fino al 1 Luglio 2007, il CAE, dovrà essere consultato di nuovo, perché dovrà discutere sui dati dei bilanci al 31/12/2006, e non più sui bilanci al 31/12/2005.

Tutti i membri Europei continueranno a vigilare e ad informare tutti i dipendenti dell’evolversi della fusione, chiedendo altri incontri chiarificatori a livello Italiano e Locale.

 

I componenti italiani del Cae

 

Roma, 7 febbraio  2007