Dichiarazione
del comitato aziendale europeo di Gaz de France sessione
del 23 marzo 2006, votata all’unanimità I membri del Cae di Gaz de
France, riuniti in sessione straordinaria, sottolineano che il progetto
di fusione dei gruppi Gaz de France e Suez, annunciata dal Primo
Ministro francese il 25 febbraio, presenta criticità giuridiche e
costituzionali e affermano che tale sessione non può essere considerata
il punto di partenza di un processo di consultazione del Cae. Essi stigmatizzano la
precipitazione del Governo francese e dei dirigenti di entrambi i
gruppi, che hanno sfruttato la legittima emozione dei lavoratori del
gruppo Suez, all’annuncio di un progetto di OPA ostile da parte di
Enel, per proporre tale ristrutturazione nel settore energetico, che
porta alla privatizzazione di Gaz de France, nonostante l’impegno
assunto da meno di due anni dal Governo francese, di non ridurre il
proprio pacchetto azionario a meno del 70% del capitale. Una decisione del genere
avrebbe conseguenze gravi sul servizio pubblico, l’occupazione, le
garanzie sociali dei lavoratori di entrambi i gruppi, e preoccupanti nei
confronti dei clienti. I timori segnalati dai
lavoratori del gruppo in tema occupazionale sono correlati, tra
l’altro, a: - a nozione di contropartita, - le conseguenze sociali
per l’upstream (esplorazione-produzione), il downstream ( servizi), il
trasporto, i servizi centrali. Inoltre, un’operazione del
genere potrebbe avere ripercussioni sull’avvenire energetico della Francia,
dell’Europa e sui dipendenti delle due società. I membri del Cae affermano che: - il disimpegno degli
Stati ha lasciato spazio a potenti oligopoli privati, le cui scelte in
termini di fonti di approvvigionamento e d’investimenti sfuggono alla
conoscenza e all’intervento dei cittadini e dei lavoratori delle
imprese coinvolte - l’energia esige un
valutazione costante delle sfide di lungo periodo, che non potranno
essere raccolte dal mercato né dal settore privato. Per queste ragioni, i membri
del Cae lavoreranno con le rispettive federazioni europee nella
prospettiva di rivendicare l’attuazione di un’autentica politica
energetica europea, e chiedono che il gruppo Gaz de France integri nella
sua strategia la dimensione di servizio pubblico energetico europeo. |