Ales assumerà i lavoratori ex Lsu solo con contratti a tempo determinato.

Inaccettabile comunicazione della Direzione aziendale all’incontro odierno con le Segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm
 

In data odierna si è svolto presso la sede della Ales Spa l’incontro tra Direzione aziendale, Fim, Fiom, Uilm nazionali, territoriali e le Rsu della SMA e PLANS CONSULTING, relativo al previsto passaggio in Ales dei lavoratori ex LSU che hanno operato nell’ambito dei progetti di servizio per il Ministero dei Beni Culturali, già appaltati alle suddette società.

Introducendo la riunione, il Direttore generale, Ing. Carlo D’Ajello, ha comunicato alle OO.SS. che l’assunzione del personale avverrà esclusivamente con contratto a tempo determinato, per un periodo di 12 mesi, coincidente con le commesse affidate in gestione diretta da parte del Ministero dei Beni Culturali, secondo il piano approvato dal Consiglio Superiore dei Beni Culturali dello scorso 8 giugno. Tale decisione discenderebbe non da una libera scelta imprenditoriale della società, bensì da una precisa indicazione da parte del Ministero dei Beni Culturali, in conseguenza di un parere della Ragioneria generale dello Stato, reso noto in data 9 giugno 2011.

Le OO.SS. hanno dichiarato la loro più completa contrarietà ad un’operazione di passaggio dei lavoratori con contratti precari, rivendicando il pieno rispetto della clausola sociale riferita alla garanzia del personale coinvolto nei processi di cambio appalto.

Fim, Fiom, Uilm ritengono inaccettabile che una società a totale capitale pubblico, cui vengono conferiti in gestione diretta servizi fino ad oggi dati in appalto a seguito dell’espletamento di gara europea, non garantisca le stesse condizioni contrattuali e normative che le società private hanno garantito.

L’operazione del conferimento in Ales della attività prima gestite in appalto, non può configurarsi come enorme operazione di precarizzazione dei rapporti di lavoro, creando una società “atipica” in cui convivrebbero 300 dipendenti a contratto a tempo indeterminato e 300 con contratti a termine, tutti lavoratori che provengono dal bacino degli LSU che hanno percorsi, livelli professionali e funzioni analoghe.

A seguito di tale comunicazione Fim, Fiom, Uilm proclamano lo stato di agitazione e propongono alle Federazioni del Commercio (Filcams, Fisascat, Uiltucs) - che rappresentano i lavoratori delle altre due società coinvolte nel passaggio – di proclamare nei prossimi giorni una manifestazione nazionale presso il Ministero dei Beni Culturali, per ottenere la garanzia della continuità dei rapporti di lavoro e la conservazione dei diritti acquisiti per tutti i lavoratori interessati.

La vertenza è ancora aperta, il diritto al posto di lavoro a tempo indeterminato non può essere messo in discussione.

Fim, Fiom, Uilm nazionali

Roma, 1° luglio 2011