Numero speciale "11 settembre"
Dio benedica l’America (Bush)
Lodato Iddio che ha colpito
l’America (bin Laden)
Dio benedica la pace (manifesto
alla Marcia della pace)
Questa rassegna è stata chiusa il 31 ottobre - e gli avvenimenti che si sono verificati a pochi giorni di distanza (e che hanno colto tutti di sorpresa) dimostrano quanto questa guerra sia diversa da guerre precedenti e quanto l’intreccio di aspetti politici e militari che la caratterizza possa riservare ancora altre “sorprese”. Perciò deve essere chiaro che non intendiamo presentarvi un quadro degli avvenimenti; ciò che forniamo in queste pagine - che per molti aspetti appaiono già superate - è un insieme di elementi che dicono come la guerra è cominciata e aiutare a coglierne la problematica essenziale. E in questo senso ci auguriamo che la nostra rassegna risulti utile anche a posteriori.
Vogliamo aggiungere alcune brevi considerazioni. Anzitutto, è evidente che la situazione politico-militare formatasi dopo gli attentati terroristici dell'’11 settembre è profondamente diversa da ciò che abbiamo sempre chiamato “guerra”. Anzitutto, c’è una guerra in Afghanistan - che non era scontata all’indomani degli attentati - e c’è una guerra contro la rete terroristica globale; la distinzione è indispensabile e la guerra in Afghanistan può avere degli effetti contrari alla guerra contro il terrorismo, che è la questione principale. In secondo luogo, ogni guerra ha sempre combinato il militare col politico-diplomatico; ma qua i due termini della questione si condizionano a vicenda e anzi predomina il politico - se per tale s’intendono gli effetti possibili dello scontro militare in una serie di paesi, sulla loro stabilità politica e sul loro schieramento diplomatico. Infine, è evidente che il terrorismo affonda le sue radici in ciò che ormai correntemente viene chiamato “l’Islam” - cioè in una realtà che è certamente ideologica, ma è anche profondamente sociale - e l’analisi di un fenomeno che, in questi termini, non si era presentato nemmeno ai tempi del colonialismo, è necessario.
In questa rassegna cerchiamo di suggerire le dimensioni reali della situazione - compreso quell’aspetto economico che sta anch’esso diventando crisi-dipendente; ma il groviglio di questioni è tale che non potevamo certo trattarlo nel suo insieme. Abbiamo perciò selezionato gli aspetti che ci sembrano più significativi, e li abbiamo trattati per sommi capi, fondandoci su ciò che ne ha scritto la stampa internazionale. E cercando di mettere in luce una problematica che permetta di cogliere il senso degli sviluppi ulteriori.
Non è una lettura agevole. Ci auguriamo che sia utile.