numero 82/83 febbraio-aprile 2003


 



La Fism sospende un membro del Comitato esecutivo

José Rodriguez, vicepresidente della Fism, è stato sospeso dal suo incarico al Comitato esecutivo.

Argentina: svariate indagini stanno cercando di fare luce sul regime miliare argentino nel periodo 1976-'83. Alcune di queste indagini riguardano la scomparsa dei sindacalisti, come nel caso dello stabilimento della Mercedes Benz in Argentina, dove sono scomparse 14 persone tra il 1976 e il 1977.

In queste indagini, giornalisti e parenti sopravissuti hanno raccolto dichiarazioni a carico di José Rodriguez, presidente del sindacato argentino Smata, sostenendo che ha preso parte  ai fatti che hanno portato alle scomparse.

José Rodriguez, membro del Comitato esecutivo della Fism dal 1973, nega fermamente le accuse:

le dichiarazioni e le conseguenti discussioni hanno provocato numerosi servizi sull'argomento in varie emittenti; di conseguenza, ora non è più implicato solo José Rodriguez, ma tutta la Fism e i suoi affiliati. Quindi il Comitato esecutivo, riunitosi a Ginevra il 14 maggio, ha deciso di sospendere José Rodriguez dal suo incarico fino a che sussisteranno queste accuse contro di lui.

Il Comitato esecutivo ha comunque affermato in modo chiaro che José Rodriguez ha il diritto di essere considerato innocente fino a che non verrà provato il contrario.

(16 maggio 2003)


L'Esecutivo della Fism apre di più alle donne

Nel prossimo Esecutivo della Fism almeno sei incarichi saranno ricoperti da donne, in accordo con la decisione storica presa dal Comitato esecutivo stesso.


Ginevra: il Comitato esecutivo della Fism ha votato all'unanimità affinché al prossimo Congresso vengano cambiate le regole della Fism, innalzando così il numero dei membri dell'Esecutivo a 24, di cui almeno sei devono essere donne, e di riservare sei posti a donne, distribuite equamente tra i vari paesi.

Questa decisione fa parte di una piattaforma ampliata di misure approvate dall'Esecutivo per affrontare le critiche riguardo la bassa rappresentatività delle donne nelle strutture della Fism.

Tutto questo implica un rafforzamento delle strutture femminili a livello internazionale, nazionale e territoriale, stabilendo un obiettivo del 20% di partecipazione femminile alle riunioni del Comitato centrale e del Congresso, e la decisione di tenere una Conferenza delle donne in concomitanza con il Congresso.

(18 maggio 2003)

 


Giudicati i metalmeccanici cinesi


Yao Fuxin e Xiao Yunliang sono stati condannati a una pena di lunga durata per la loro partecipazione a una protesta pacifista dei lavoratori.

Cina: il 9 maggio 2003 il tribunale di Liaoyang, nel nordest della Cina, ha emesso una dura sentenza per Yao Fuxin e Xiao Yunliang, i due attivisti metalmeccanici indipendenti che sono stati arrestati nel marzo 2002 e tenuti in prigione fino ad ora per aver preso parte a una manifestazione pacifista di lavoratori. Yao, 52 anni, è stato condannato a 7 anni di carcere, e Xiao, 57 anni, a 4.

Al loro processo, avvenuto il 15 gennaio scorso, ambedue erano stati accusati di "riunione illegale" e "sovversione del potere statale" per aver guidato una protesta di massa contro la presunta corruzione presente nello stabilimento Liaoyang Ferro-Alloy, che ha portato alla bancarotta dell'azienda, e contro la sospensione di stipendi e altri benefit, incluse le pensioni.

(13 maggio 2003)



Accordo internazionale alla Leoni


La Fism ha firmato l'accordo internazionale con la società tedesca Leoni, che occupa 18.000 dipendenti in 50 siti produttivi in più di 20 paesi.

Germania: è stata firmata una "Dichiarazione sui diritti sociali e sulle relazioni industriali alla Leoni" tra la società Leoni, il Consiglio del lavoro europeo Leoni e la Fism, rappresentata dal suo segretario generale Marcello Malentacchi. È il quarto accordo internazionale firmato dalla Fism.

L'accordo alla Leoni – azienda che produce in tutto il mondo fili metallici e cavi – riconosce la responsabilità sociale dell'azienda, aderendo ai "diritti umani riconosciuti a livello internazionale", e al diritto fondamentale di tutti i lavoratori di organizzarsi in sindacato e in rappresentanze di lavoratori.

L'accordo stabilisce che vengano rispettate le convenzioni Ilo n. 87 (libertà di associazione) e n. 98 (diritto alla contrattazione collettiva), e che vengano riconosciuti i diritti fondamentali "anche nei paesi dove la libertà di associazione non è garantita dalla legge".

Altra cosa molto importante, l'azienda "appoggia e incoraggia espressamente" i propri fornitori ad applicare queste regole e includerle nelle proprie politiche aziendali. La Leoni "guarda a questo comportamento come a una base vantaggiosa per mutue relazioni".

Parlando a nome del Consiglio europeo del lavoro, Gabriele Bauer ha dichiarato che "a tutto il personale della Leoni in ogni parte del mondo adesso è assicurata  la possibilità di organizzarsi sindacalmente e rivendicare in modo autonomo i propri diritti".

Nota: il primo accordo internazionale per l'industria metalmeccanica  è stato firmato alla Merloni elettrodomestici nel dicembre 2001. Da allora, la Fism ha firmato accordi internazionali con la Volkswagen, con la DaimlerChrysler e ora con la Leoni.

(22 aprile 2003)



Numero di morti sul lavoro al giorno: 5.000


Il 28 aprile i sindacati di tutto il mondo hanno organizzato eventi per celebrare la giornata internazionale della commemorazione dei lavoratori morti e feriti.

 

Mondo: la giornata internazionale della commemorazione dei lavoratori morti o feriti viene celebrata su scala mondiale dai movimenti sindacali e dalle Global Unions dal 1996. Oltre a commemorare i lavoratori che sono morti o hanno riportato ferite o si sono ammalati nel proprio luogo di lavoro, questo giorno serve a rafforzare la campagna che i sindacati stanno facendo per migliorare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

I dati parlano da soli:

-         ogni giorno 5.000 lavoratori muoiono a causa di disagi o incidenti connessi al lavoro;

-         ogni giorno 12.000 bambini vengono uccisi sul lavoro;

-         l'amianto da solo causa circa 300 morti al giorno;

-         i lavoratori subiscono 270 milioni di incidenti sul lavoro all'anno, dei quali 335.000 risultano essere fatali.

Il termine «fatale» sembrerebbe implicare qualcosa che ha a che fare con il destino, in altre parole qualcosa che è destinato ad accadere. «Non è questo il caso» afferma Toni Ferigo, responsabile per la salute e la sicurezza sul lavoro nella Fism. «Ci sono chiare cause - afferma - legate a questa drammatica guerra silenziosa, tra le quali l'aumento delle ore lavorative, la mancanza di investimenti sulla salute e sicurezza, la mancanza di formazione, le irregolarità e la negligenza dei datori di lavoro nel rispettare la legislazione di base.»

La Fism ritiene che il miglior modo per commemorare i lavoratori morti o feriti sia fare pressione per:

-         rendere giustizia ai morti e ai feriti punendo i criminali che ne sono responsabili;

-         incrementare la partecipazione dei lavoratori alle politiche di prevenzione;

-         ricercare la legislazione che va incontro agli standard Ilo;

-         incrementare gli investimenti su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

 (25 aprile 2003)




Repubblica ceca: i lavoratori dell'acciaio incrociano le braccia


È stato proclamato uno sciopero di un'ora alla Ispat Nova Hut, per protestare contro i tagli occupazionali.


Repubblica ceca: in opposizione alla decisione dell'azienda di liquidare oltre 2.400 degli attuali 11.300 dipendenti della Ispat Nova Hut entro il 2005, il sindacato ha organizzato il 23 aprile un'ora di sciopero nello stabilimento dell'acciaio in Ostrava. Nonostante l'azienda abbia tentato di dissuaderli, giudicando lo sciopero illegale, quasi il 90% dei lavoratori ha incrociato le braccia.

Il sindacato dei metalmeccanici ceco ha dichiarato che l'attuale percentuale di disoccupazione nella regione Moravia-Slesia è già criticamente alta, con scarse speranze di nuovi investimenti e di nuovo lavoro. Per limitare i tagli occupazionali alla Ispat Nova Hut, il sindacato si è dichiarato a favore di una riduzione delle ore di lavoro, con la settimana lavorativa gradualmente accorciata, ma la direzione aziendale ritiene la proposta irrealistica.

Si prevede che la produttività della compagnia aumenti del 44% in questo anno, tuttavia la media degli aumenti salariali sarà solo del 4%, o al massimo del 6% se sarà firmato il contratto collettivo. Il sindacato ha affermato che 880 lavoratori hanno già subìto tagli nel 2002, e che è stata conseguita un'alta produttività con una certa quota di lavoro straordinario «nascosto», e ciò non può venire tollerato a lungo.

(23 aprile 2003)

 



Termina lo sciopero alla Compañía Minera Candelaria cilena

I membri del sindacato sono tornati al lavoro dopo aver accettato le proposte dell'azienda concernenti il salario e i benefit.

Cile: lo sciopero alla Compañía Minera Candelaria, del gruppo Phelps Dodge, è terminato. Il 15 aprile, 555 lavoratori riuniti nella miniera di rame hanno deciso di porre fine allo sciopero, durato 16 giorni, dopo aver votato per accettare la proposta dell'azienda sui salari e sui benefit.

Il giorno prima, il 14 aprile, l'undicesimo giorno di sciopero della fame per 7 lavoratori,  incluso il presidente del sindacato, è stata sospesa la protesta, visto che l'azienda ha dichiarato di voler continuare i negoziati.

Nel pacchetto offerto dall'azienda vi è un aumento salariale del 3% e un incremento dei benefit riguardo alle ferie, all'istruzione, alle cure mediche e dentistiche e una gratifica collegata alla produttività.

Il leader della Consfetema, Salvador Castro e quello del sindacato dei lavoratori Candelaria, Patricio Garate, hanno elogiato "l'eroico" sciopero degli operai e hanno espresso il loro apprezzamento per il supporto del sindacato internazionale durante tutta la vertenza.

La Phelps Dodge possiede l'80% della Candelaria e la giapponese Sumitomo Metal Mining Co. con la Sumitomo Corporation  possiedono l'altro 20%. L'azienda, che ha sede a Copiapò, 800 chilometri a nord di Santiago, ha prodotto, nel 2002, 199.000 tonnellate di rame e se ne prevedono 240.000 tonnellate nel 2003, destinato principalmente agli Usa e al Giappone.

(16 aprile 2003).

 


Mobilitazione dei lavoratori in Austria


Oltre un milione di lavoratori hanno partecipato allo sciopero contro la proposta del governo di alzare l'età pensionabile


Austria: il sindacato Gewerkschaft Metall-Textil (Gmt) si unirà alla Confederazione nazionale Ögb nella protesta nazionale e nello sciopero del 6 maggio per il piano del governo di alzare l'età pensionabile; un'altra massiccia manifestazione è stata organizzata per il 13 maggio.

Si stanno mobilitando circa 1,4 milioni di iscritti all'Ögb - del trasporto pubblico, metalmeccanici e di altri settori dell'industria, della sanità ecc. - per quello che sarà il più grande sciopero da 50 anni a questa parte.

Benché i sindacati e le parti sociali abbiano cercato di rinviare i cambiamenti nella legislazione proposta, in modo che potesse essere trovata una soluzione con il consenso di tutti, il governo ha rifiutato qualunque slittamento, annunciando la discussione del disegno di legge in Parlamento il 29 aprile.

Se dovesse passare, la legge prolungherà di 5 anni il periodo per il pagamento dei contributi pensionistici - da 40 a 45 anni. Il presidente del sindacato metalmeccanico austriaco, Rudolf Nürnberger ha dichiarato che "il piano del governo porta aumenti dei tagli nelle pensioni future fino al 41%".

(6 maggio 2003)


I metalmeccanici della Germania est chiedono la settimana corta


Sono iniziati gli scioperi per equiparare i metalmeccanici della Germania est a quelli dell'Ovest


Germania: nel tentativo di introdurre la settimana lavorativa di 35 ore per i propri iscritti  dell'industria metalmeccanica ed elettrica della Germania est, Ig Metall ha indetto per il 5 maggio degli scioperi di protesta in 4 stabilimenti: 3 della Volkswagen e 1 della Opel.

Ig Metall ha dichiarato che 13 anni dopo la riunificazione del paese, è tempo che vengano fatti altri passi in avanti per realizzare condizioni uguali di lavoro nelle regioni est e ovest della Germania. Infatti, benché la paga settimanale dei metalmeccanici sia la stessa, i 310.000 lavoratori tedeschi orientali hanno una settimana lavorativa di 38 ore, contro le 35 ore degli occidentali.

A metà maggio inizieranno i negoziati per il contratto dei metalmeccanici dell'Est, e il sindacato è già preparato a un possibile sciopero nel prossimo giugno.

(7 maggio 2003)