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numero 81 dicembre 2002 |
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L'enorme
marcia del sindacato al Parlamento indiano
Altre
azioni seguiranno se il governo non risponderà positivamente alle richieste
India:
il 26 febbraio a Nuova Delhi si è tenuta una enorme marcia al Parlamento di
250/300.000 lavoratori e attivisti sindacali, per proseguire la lotta contro
la politica di liberalizzazione, globalizzazione e privatizzazione del
governo. Tutti gli affiliati Fism nell'India intera hanno partecipato
attivamente all'appuntamento, descritto come "il migliore di
sempre".
I
leader sindacali hanno strenuamente condannato la politica governativa e la
crescente disoccupazione, avvisando che se il governo non risponderà
positivamente alle loro richieste, una seconda ondata di azioni verranno
programmate per il prossimo futuro.
La
dichiarazione dei sindacati contiene le seguenti richieste:
-
arresto della
privatizzazione delle aziende del settore pubblico;
-
nessun
cambiamento nelle leggi sul lavoro in favore della classe datoriale e contro
gli interessi dei lavoratori;
-
immediata
emanazione di una legislazione completa per i lavoratori agricoli;
-
rifiuto di
una classe politica che aggravi ulteriormente la disoccupazione e la non
occupazione;
-
allargamento
dei piani di sicurezza sociale a tutti, compresi i lavoratori dei settori non
organizzati;
-
reintroduzione
delle restrizioni sulle importazioni;
-
riforma del Payment
of Bonus Act per cancellare ogni massimale;
-
ripristino
del tasso d'interesse del 12% per i depositi del fondo previdenziale.
(27
febbraio 2003)
Abuso
dei diritti alla Imt di Novigrad
L'azienda
ha licenziato 12 iscritti del sindacato Gsm Nezavisnost
Serbia: il sindacato Gsm Nezavisnost ha dichiarato che la violazione dei
diritti sindacali in Serbia continua dal 5 ottobre 2000, anche se l'Autorità
ufficiale ha optato per il rispetto dei diritti umani.
Tra le
violazioni, particolare è il caso dell'azienda costruttrice di trattori Imt
di Novigrad: il ministro del Lavoro e dell'Occupazione, Dragan Milovanovic,
che è anche a capo del Consiglio d'amministrazione, ha abusato della sua
carica, licenziando 12 attivisti sindacali di Gsm Nezavisnost.
In una
lettera al primo ministro serbo, Zoran Djindjic, Marcello Malentacchi,
segretario generale della Fism, ha ricordato che i diritti sindacali sono
inclusi nelle convenzioni Ilo e che è un preciso compito degli Stati membri
rispettarli. "Protestiamo in modo molto forte contro questa condotta
antisindacale e che va anche contro i lavoratori, adottata dal vostro governo
– ha scritto Malentacchi – e offriamo il nostro totale appoggio ai
sindacalisti di Gsm Nezavisnost. Per proteggere i nostri iscritti, ci vediamo
obbligati a condannare queste azioni, informandone l'Ilo, il Consiglio europeo
e i nostri sindacati affiliati".
(28 febbraio 2003)
Sciopero
dell'Electrolux in Romania
I lavoratori hanno scioperato per ottenere un aumento salariale
Romania: era necessario lo sciopero per ottenere un accordo sul salario allo
stabilimento Electrolux di Satu Mare, Romania.
Quando
il sindacato Samus Electrolux ha manifestato le proprie difficoltà nei
negoziati con il padronato dell'Electrolux in gennaio, i lavoratori hanno
sospeso l'attività per circa una settimana e mezzo. Il sindacato ha
denunciato la mala fede, durante la trattativa, dell'azienda, che non è
voluta scendere a compromessi per trovare una soluzione e superare l'impasse.
In
seguito allo sciopero, iniziato il 31 gennaio e durato 10 giorni, è stato
finalmente raggiunto un accordo.
Essendo
stata informata dei conflitti nella trattativa, la Fism aveva scritto a Hans
Stråberg, presidente dell'Electrolux, il cui quartier generale si trova in
Svezia, chiedendo il suo intervento per trovare una soluzione accettabile da
entrambe le parti.
(25 febbraio 2003)
Al
Forum dei sindacati di Porto Alegre, che precede il Forum sociale mondiale, la
Fism ha chiesto più concretezza.
Porto
Alegre: un Forum di due giorni si è tenuto subito prima del Forum sociale
mondiale, dove sotto a un enorme tendone si sono raccolte oltre 500 persone.
Durante
i due giorni sono stati fatti circa 60 interventi da sindacalisti di tutto il
mondo, inclusi Giappone, Bangladesh, Norvegia, Francia, Ghana, Costa d'Avorio,
Repubblica dominicana, Canada e Cile.
I
temi affrontati riguardavano la guerra in Medio Oriente, la crisi venezuelana,
la cancellazione del debito per i paesi in via di sviluppo, il Wto, la riforma
delle istituzioni finanziarie internazionali (Ifi); tutti si sono congratulati
con il Brasile per l'elezione di Lula.
Jean-François
Trogrlic, Cfdt, Francia, ha dichiarato che c'è il forte rischio che i
sindacalisti riuniti a Porto Alegre ripetano sempre le stesse cose, e quindi
ha richiesto più fatti. I sindacati dovranno lavorare per riformare l'Ifi, le
società transnazionali e il libero mercato.
Malentacchi,
segretario generale della Fism, ha chiesto con urgenza ai sindacati di
iniziare lo sviluppo di un programma economico alternativo; la Fism ha anche
proposto che il lavoro inizi immediatamente dopo la conclusione del Forum
sociale mondiale , per assicurare:
-
che questo Forum diventi parte integrante del Forum sociale mondiale;
-
che si sviluppino sotto la leadership dell'Icftu strategie e attività
per costruire alleanze con altri movimenti della società civile;
-
che, sempre sotto l'egida dell'Icftu, si sviluppi un programma di
alternative per la globalizzazione neoliberale.
"Non
sono completamente soddisfatto di questo incontro - ha detto Malentacchi - e
devo ammettere che in questi giorni si è detto poco sui sindacati. Porto
Alegre è una grande opportunità per incontrarsi, discutere e imparare, e
interagire con le altre organizzazioni. Adesso è arrivato il momento di
passare dalle chiacchiere all'azione".
(24 gennaio 2003)
Romania:
l'Electrolux in stallo
La
Fism ha scritto alla direzione generale perché i dirigenti della sede rumena
si rifiutano di contrattare onestamente.
Romania:
la Confederazione dei sindacati rumena U-Metal ha informato la Fism che il
sindacato Samus Electrolux, suo affiliato, sta avendo difficoltà nel portare
avanti la contrattazione collettiva con l'azienda Electrolux, perché il
management locale non vuole contrattare onestamente e non è disposto a
trovare una soluzione per oltrepassare il punto morto a cui sono arrivate le
trattative.
La
Fism ha scritto a Hans Stråberg, presidente di Electrolux, in Svezia,
chiedendogli di agire per superare l'impasse e trovare una soluzione
accettabile per tutt'e due le parti.
(27
gennaio 2003)
Sospesi
i lavoratori della Xaloy Asia (Tailandia)
Quarantuno
lavoratori sono stati sospesi per essersi organizzati in sindacato e aver
avanzato richieste contrattuali.
Tailandia:
come effetto diretto per aver formato un sindacato e avanzato richieste
contrattuali, 41 lavoratori della Xaloy Asia sono stati sospesi dallo
stabilimento dell'azienda di Chonburi, che si occupa di sistemi di
plastificazione, facente parte del gruppo svizzero Saurer.
Fin
dall'inizio della vertenza, la società non ha mai contrattato serenamente coi
lavoratori, e non solo ha insistito affinché i dipendenti accettassero
pienamente le richieste aziendali per poter essere reintegrati, ma si è anche
rifiutata di accordarsi per un arbitraggio vincolante della vertenza, o
sull'utilizzo dell'articolo 35 del
Labour Relations Act, come suggerito dai mediatori del ministero del
Lavoro locale.
Marcello
Malentacchi, segretario generale della Fism, ha scritto alla sede principale
dell'azienda, in Svizzera, per protestare contro la violazione dei diritti
sindacali perpetrata in Tailandia e ha richiesto una soluzione urgente alla
controversia, attraverso:
-
la concessione ai 41 lavoratori di tornare al posto di lavoro
immediatamente e senza condizioni;
-
la ripresa dei negoziati, o con un accordo fra le parti, o sottoponendo
la vertenza al giudizio vincolante di un arbitrato, deciso da entrambi;
-
la fine di qualsiasi vessazione antisindacale.
(23
gennaio 2003)
La
Fism promuove l'impegno per un programma economico alternativo e l'Accordo di
massima internazionale.
Mondo:
vedendo Porto Alegre come alternativa al Forum economico mondiale e come
un'opportunità per avviare il dibattito sulla globalizzazione da una
prospettiva sociale, la Fism ha inviato una propria delegazione al terzo Forum
sociale mondiale, che si è tenuto dal 23 al 28 gennaio 2003.
Nei
dibattiti e nelle interviste la Fism ha voluto mettere in chiaro che:
-
in accordo con il Programma d'azione, è necessario un programma di
economia alternativa, basata sulla Tobin tax da applicare alle transazioni in
valuta straniera, sulla cancellazione del debito estero per i paesi in via di
sviluppo, su una dimensione sociale del commercio e su una riforma completa
delle istituzioni internazionali finanziarie (Ifi).
-
la Fism segue l'Accordo di massima internazionale, per legittimare i
codici di condotta per le società transnazionali.
Il
Forum sociale mondiale è diventato una risposta all'altro Forum, quello
economico, che si tiene a Davos, in Svizzera, e si pone l'obiettivo di tenere
unite le varie organizzazioni che rappresentano i diversi segmenti della
società civile, fornendo l'opportunità di rappresentare un contrappeso al
potere economico che è nelle mani di pochi.
(22
gennaio 2003)
Cybercampagna
mondiale per la vicenda Honda
Oltre
1.500 sindacalisti hanno sommerso gli uffici della Honda in Giappone con i
loro messaggi di protesta.
Ginevra:
oltre 1.500 sindacalisti hanno sommerso il quartier generale della Honda di
Tokio con lettere di protesta per i 368 lavoratori dell'azienda della sede
indonesiana che sono stati licenziati per aver partecipato a uno sciopero
legale. Lo scopo di questa campagna
è quello di portare all'attenzione di tutto il mondo la violazione dei
diritti sindacali
perpetrati dalla Honda; oltre al reintegro dei lavoratori licenziati,
la Fism con questa azione richiede anche un rimborso per il salario perduto e
la ripresa delle trattative con il sindacato locale.
(23
gennaio 2003)
Preoccupazione
per i metalmeccanici cinesi sotto processo
I
dipendenti della Liaoyang Ferro-Alloy Factory, attivisti indipendenti, sono
stati accusati di sovversione.
Cina:
la Fism è profondamente colpita per le accuse di sovversione mosse a Yao
Fuxin and Xiao Yunliang, rappresentanti dei lavoratori nella campagna durata 4
anni contro la corruzione, la cattiva gestione e il conseguente fallimento
della Liaoyang Ferro-Alloy Factory. I metalmeccanici avevano richiesto un
adeguato compenso, pensioni e arretrati.
Yao
e Xiao e altri due lavoratori, Pang Qingxiang e Wang Zhaoming, sono stati
arrestati nel marzo del 2002 e durante questo tempo i loro diritti sono stati
ripetutamente violati. Pang e Wang sono stati rilasciati su cauzione in
dicembre.
Malentacchi,
segretario generale della Fism, ha scritto al presidente della Repubblica
popolare cinese Jian Zemin e al presidente della Confederazione dei sindacati
cinesi Wang Zhaoguo, dichiarando che i lavoratori avevano solamente esercitato
il loro diritto di libertà di associazione e di contrattare collettivamente,
come garantito dalle convenzioni dell'Ilo, che la Cina ha firmato.
"La
Confederazione inoltre - dice Malentacchi - anziché assistere Yao e Xiao
nella vertenza con la società o aiutarli adesso nel processo, li ha
abbandonati al sistema, che continua a ignorare anche i più elementari
diritti dei lavoratori. Anzi, lontano dall'aiutarli, la Confederazione ha
aggiunto altre affermazioni infondate contro di loro."
La
Fism, insieme all'Icftu, nel marzo scorso si è associata al Comitato dell'Ilo
contro il governo della Repubblica popolare cinese per la violazione del princìpio
della libertà di associazione.
Il
processo dei due attivisti è cominciato il 15 gennaio 2003.
(15
gennaio 2003)
Morte
di una scioperante della General Electric
Una
lavoratrice in sciopero fuori dello stabilimento della General Electric (Ge)
di Louisville, nel Kentucky, è stata uccisa durante il picchetto.
Stati
Uniti: all'alba del 14 gennaio, il primo dei due giorni di sciopero nazionale
della Ge, una dipendente che stava partecipando al picchetto è stata uccisa
da una macchina della polizia fuori dallo stabilimento.
In
una dichiarazione alla stampa rilasciata dall' International Union of
Electronic Workers-Communications Workers of America (IUE-CWA) si dice che la
donna, un'impiegata della Ge Appliance Park, era iscritta al sindacato, sta
vagliando attentamente i fatti che riguardano il tragico evento.
(15
gennaio 2003)
La
Fism ha lanciato una campagna via internet per protestare contro la situazione
dell'Honda in Indonesia.
Indonesia:
Maryadi, un lavoratore della Honda prospect in Indonesia, ha ricevuto una
lettera dall'azienda con cui, dopo 21 anni di lavoro alla catena di montaggio
presso lo stabilimento automobilistico di Jakarta, e in una fase di espansione
della società, è stato licenziato per avere partecipato a uno sciopero
legale.
"Mi
sono sentito tradito - ha detto - ho dato così tanto all'azienda, ed ecco
come vengo ripagato".
Sul
sito della Fism www.imfmetal.org/honda si può leggere la storia di come
questa multinazionale si sia comportata nei confronti di 368 dipendenti dello
stabilimento di Jakarta. Col passare dei mesi, la situazione per questi
lavoratori continua a peggiorare: inoltre, il quartier generale della società
nipponica se ne lava le mani, definendo la questione "una faccenda
locale".
Inviate
anche voi una protesta in appoggio alla campagna per i lavoratori dell'Honda
all'indirizzo www.labourstart.org/honda.
La
protesta è iniziata il 16 gennaio e da allora già 1.500 persone hanno
inviato le loro lettere.
(20 gennaio 2003)
Da
marzo 2002, 368 lavoratori restano sospesi dal lavoro per aver partecipato a
uno sciopero legale.
Indonesia:
nel marzo dell'anno scorso, quando i negoziati sugli aumenti salariali sono
arrivati a un punto morto, i lavoratori della Honda prospect Indonesia hanno
intrapreso uno sciopero.
Il
gruppo dirigente locale ha reagito licenziando subito 208 dipendenti e più
tardi altri 160, per un totale di 368 lavoratori.
Il
Comitato per le dispute sul lavoro indonesiano (P4P) ha stabilito che lo
sciopero era legale e ha ordinato alla società di reintrodurre i primi 208
lavoratori e dopo questa decisione, l'Alta corte di Jakarta ha confermato i
licenziamenti dei 208 dipendenti.
La
Fism sostiene che i lavoratori sono stati ingiustamente licenziati: è
contrario a ogni regola accettata internazionalmente licenziare lavoratori che
stanno scioperando in modo legale, come durante un blocco delle trattative; il
persistente rifiuto di Honda di risolvere il conflitto reintegrando
immediatamente i dipendenti rappresenta una chiara violazione dei loro
diritti.
In
un incontro con Kusnadi Budiman, vicepresidente e direttore della Honda
prospect Indonesia, il 5 settembre a Tokio, la Fism aveva ricevuto la garanzia
che tutti i lavoratori sarebbero stati reintegrati e sarebbero ripresi i
negoziati a livello locale; ma la società ha rinnegato l'accordo e continua a
rifiutarsi di agire in questo senso.
La
Fism ha scritto in varie occasioni alla Honda in Giappone perché faccia dei
passi nella risoluzione della vertenza, ma non pare che l'azienda dimostri
interesse nella ricerca di una soluzione. È quindi il momento che tutto il
mondo sappia di questa vicenda e che sono stati violati i diritti dei
lavoratori e del sindacato: la posizione della Fism è quella di chi si
aspetta non solo che vengano reintegrati tutti i lavoratori e venga dato loro
un risarcimento per il salario perduto, ma che vengano anche ripresi i
negoziati con i sindacati a livello locale.
(20
gennaio 2003)
Iue-Cwa
scioperano alla General Electric
Lo
sciopero di due giorni è la risposta all'aumento deciso unilateralmente
dall'azienda dei costi per la spesa sanitaria dei dipendenti.
Stati
Uniti: il sindacato americano Iue-Cwa ha indetto uno sciopero nazionale contro
la General Electric (Ge), il primo a carattere nazionale in oltre 30 anni.
Il
sindacato ha dichiarato che questo sciopero è per protestare contro la
decisione della Ge di imporre dal 1° gennaio 2003 un iniquo e ingiustificato
aumento dei costi dell'assistenza sia per i lavoratori attivi che per i
pensionati del sindacato. Ha inoltre affermato che i lavoratori hanno
accettato minori aumenti salariali nell'ultimo contratto collettivo proprio
per mantenere questi benefit, ma ora la Ge sta cercando di risparmiare circa
40 milioni di dollari per le spese sanitarie, benché la società sia in
attivo. Nel 2001, i profitti dell'azienda ammontavano a 14,1 miliardi e il
profitto netto presunto per il 2002 è di 16 miliardi.
Anche
gli altri sindacati statunitensi proclameranno scioperi in contemporanea per
le vertenze irrisolte e prenderanno parte ad altre azioni di solidarietà.
Marcello
Malentacchi, segretario generale della Fism, ha dichiarato che "bisogna
sostenere il sindacato Iue-Cwa e gli altri della Ge in questa azione nel modo
più ampio possibile; poiché gli Stati Uniti sono uno dei pochi paesi
industrializzati in cui manca un sistema sanitario nazionale, l'azienda deve
al più presto cercare una soluzione razionale al problema, piuttosto che far
gravare il peso sempre più sui propri dipendenti".
La
trattativa per il prossimo contratto collettivo alla General Electric inizierà
a maggio 2003, poiché l'accordo in vigore, della durata di tre anni, scadrà
il 15 giugno.
(13
gennaio 2003)
Appoggio
ai sindacati della Bielorussia
Richiesto
l'intervento del governo a favore di Aam e Rei.
Bielorussia:
in seguito all'appello della Fism per la difficoltà incontrata dai sindacati
della Bielorussia nella loro battaglia contro i tentativi del governo di
distruggere l'indipendenza del movimento sindacale nel paese, la Federazione
francese dei metalmeccanici Fgm-Cgt ha scritto al ministro degli Affari
sociali per richiedere l'intervento della Francia nella questione.
Si
chiede il rispetto delle regole dell'Ilo da parte delle autorità della
Bielorussia e la fine delle vessazioni dei leader sindacali dell'Aam e del
Rei.
Tra
gli ultimi esempi delle violazioni del governo dei diritti sindacali, in
dicembre le autorità hanno esercitato una forte pressione sui membri del
sindacato affinché togliessero il sostegno ad Aliaksandr Bukhvostau,
presidente Aam, e a Gennadi Fedynitch, presidente Rei: gli iscritti hanno
ricevuto telefonate e "inviti" a presentarsi negli uffici delle
autorità locali, e file contenenti falsi messaggi dei due sindacati con
cosiddette accuse contro i due presidenti, distribuite all'ingresso.
Sebbene
i tentativi del governo della Bielorussia contro i due sindacati siano
falliti, continua la lotta per la loro indipendenza nel paese, con l'appoggio
di tutti gli iscritti.